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gli eventi del 25 novembre in Italia


Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. Questa data commemora l’assassinio delle sorelle Mirabal, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana e diventato un simbolo drammatico della lotta contro la violenza di genere. In molti paesi, Italia inclusa, il rosso è il colore simbolo di questa giornata, mentre le scarpe rosse da donna, disposte in fila in piazze o spazi pubblici, rappresentano le vittime di violenza e femminicidio.

L’idea è nata da un’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, presentata nel 2009 in a Ciudad Juarez, in Messico, come potente denuncia contro il femminicidio. L’opera, ispirata dall’omicidio della sorella ad opera del marito e dalla tragica realtà di centinaia di donne rapite, stuprate e uccise in questa città di frontiera – epicentro del narcotraffico e del traffico di esseri umani – è stata esposta per la prima volta in una piazza della città. Da allora, l’installazione è stata riproposta in numerosi Paesi, tra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia, diventando un simbolo globale di lotta contro la violenza sulle donne.

Come ogni anno, il movimento Non una di meno organizza manifestazioni e cortei in tutta Italia. Il programma si è aperto il 23 novembre con il grido di battaglia Disarmiamo il patriarcato, con due appuntamenti a Roma e a Palermo. «Scendiamo in piazza non per ritualità, ma per ribadire con urgenza il rifiuto dell’oppressione, della vergogna e della guerra che ci vengono imposte. Manifestiamo la nostra rabbia contro la violenza patriarcale e la deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e la giustifica», dichiarano le attiviste e gli attivisti.  Il 25 novembre, il corteo si sposterà a Milano: non solo è la data dedicata alla Giornata mondiale contro la violenza di genere ma coincide anche con l’attesa sentenza per il femminicidio di Giulia Tramontano, uccisa il 27 maggio 2023 a Senago dal compagno Alessandro Impagnatiello, padre del figlio che la trentenne portava in grembo.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, numerose città italiane organizzano eventi culturali e artistici per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la parità di genere. Eccone alcuni.

Il Popolo delle donne di Yuri Ancarani in proiezione a Milano

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia ospiterà, dalle 10 alle 13, la proiezione pubblica de Il Popolo delle Donne, film di Yuri Ancarani. L’opera, visibile fino al 29 novembre in Sala ANM Galli – Alessandrini su prenotazione, è frutto della collaborazione tra l’Ordine degli Avvocati di Milano, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e LCA Studio Legale. Seguirà un dialogo tra l’artista e la psicoterapeuta Marina Valcarenghi, protagonista del film, insieme a esperti del settore giuridico e psicologico, tra cui magistrati e avvocati impegnati nella lotta alla violenza di genere.  Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, il film analizza il legame tra l’affermazione sociale femminile e l’aumento della violenza maschile, offrendo una prospettiva innovativa su dinamiche ancora troppo diffuse.

Still, Marina Valcarenghi in IL POPOLO DELLE DONNE. IL FILM, Yuri Ancarani, 2023, Italia

Mondadori si schiera contro la violenza di genere: il progetto #InPiediControLaViolenza

Per il 25 novembre, il Gruppo Mondadori presenta il progetto #InPiediControLaViolenza, un’iniziativa che coniuga arte, riflessione sociale e impegno aziendale. Cuore del progetto è un’installazione artistica firmata dal fotografo Nicola Ughi e dal regista Tommaso Casigliani, esposta a Palazzo Niemeyer di Milano, dal 18 al 25 novembre. L’opera, composta da 100 sedie rosse, rappresenta simbolicamente le vittime di violenza: tra queste, una sola sedia in piedi simboleggia forza e resistenza, invitando a riflettere sulla lotta per la parità e la dignità delle donne.  L’iconico edificio, progettato da Oscar Niemeyer, sarà inoltre illuminato di rosso per tutta la settimana, rafforzando il messaggio visivo e coinvolgendo il pubblico attraverso un video diffuso sui canali social e web dell’azienda.

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L’impegno si estende ai contenuti prodotti dai media del gruppo, come The Wom e Webboh, che offriranno speciali, interviste e riflessioni sul tema della violenza di genere. Internamente, Mondadori promuove l’inclusione con un incontro dedicato a dipendenti e collaboratori, esplorando il ruolo dei bias cognitivi e delle micro-aggressioni, con interventi di esperti in neuroscienze, economia e psicologia, tra cui Raffaella Tonini e Vittorio Lingiardi.

Palazzo Mondadori

Scarpette Rosse in Ceramica: l’arte contro la violenza di genere

Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, torna Scarpette Rosse in Ceramica, l’iniziativa ideata nel 2017 dal Comune di Oristano e promossa dall’Associazione Italiana Città della Ceramica – AiCC. Giunta all’ottava edizione, la manifestazione coinvolge i comuni italiani legati alla tradizione della ceramica artistica e artigianale, trasformando l’arte in un messaggio di denuncia e sensibilizzazione.

Ispirate all’installazione di Chauvet e realizzate a mano da ceramisti italiani, queste opere vengono esposte in spazi pubblici e privati — piazze, scuole, teatri e chiese — creando un dialogo visivo e simbolico. Accanto a loro, il numero nazionale anti-violenza 1522 viene valorizzato su targhe in ceramica.  La manifestazione si arricchisce di performance, reading, mostre, workshop e incontri dedicati al tema della violenza di genere, coinvolgendo scuole, istituzioni e cittadini di tutte le età.

Le 57 città di antica tradizione ceramica sono: Acquapendente, Albisola Superiore, Albissola Marina, Appignano, Ariano Irpino, Asciano, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Borgo San Lorenzo, Burgio, Calitri, Caltagirone, Calvello, Castellamonte, Castelli, Cava de’ Tirreni, Celle Ligure, Cerreto Sannita, Città di Castello, Civita Castellana, Collesano, Cutrofiano, Deruta, Este, Faenza, Fratte Rosa, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Laterza, Laveno Mombello, Lodi, Matera, Mondovì, Monreale, Montelupo Fiorentino, Napoli-Capodimonte, Nove, Oristano, Orvieto, Pesaro, Rutigliano, San Lorenzello, San Pietro in Lama, Santo Stefano di Camastra, Savona, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Tarquinia, Terlizzi, Umbertide, Urbania, Vietri sul Mare, Viterbo.

Suad: il DocuTeatro contro la violenza sulle donne a Roma

Dopo le date al Teatro Cometa Off di Roma, il 25, 26 e 29 novembre al Teatro dei Castelli Romani di Cecchina andrà in scena il DocuTeatro Suad, una potente riflessione sulla violenza di genere, diretta da Valeria Freiberg. Lo spettacolo è ispirato al libro autobiografico Bruciata viva. Vittima della legge degli uomini di Suad, una scrittrice cisgiordana, e si intreccia con i versi del poeta persiano Nezami Ganjavi. Racconta la tragica vicenda di una donna punita dalla sua stessa famiglia per una gravidanza fuori dal matrimonio: il suo corpo viene cosparso di benzina e dato alle fiamme.

Sul palco, due versioni di Suad prendono vita: una interpretata da Cristina Colonnetti, che racconta la storia attuale, e l’altra da Enrica Lauro, che riflette sulla vicenda a distanza di venti anni dalla pubblicazione del libro. Le due voci si sovrappongono, intensificando l’emotività della narrazione. Freiberg sottolinea il tema della libertà e dell’emancipazione, presente anche nella poesia di Nezami, e racconta la storia di Suad con un linguaggio multidisciplinare che va oltre le parole: il corpo, la musica e i video contribuiscono a esplorare le profondità della sua sofferenza, creando un’esperienza visiva e simbolica.

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Proserpina e le altre: un documentario sulla violenza di genere nell’arte su La7

Il 25 novembre, in seconda serata su La 7, va in onda Proserpina e le altre, un documentario prodotto da GA&A Productions con il patrocinio della Fondazione Marisa Bellisario, scritto da Mariangela Barbanente e Consuelo Lollobrigida e diretto dalla stessa Barbanente insieme a Francesco Masi.

Il documentario esplora come l’arte, dalla letteratura alla pittura, dal cinema alla televisione, abbia rappresentato la violenza contro le donne, spesso normalizzandola e mascherandola sotto forme di erotismo. Dall’antica Roma al Tintoretto, passando per Tiziano e Degas, grandi artisti hanno contribuito, consciamente o meno, a tramandare l’immagine della donna come oggetto del desiderio maschile, dove il rifiuto è troppo spesso trasformato in abuso. Le figure mitologiche come Proserpina, Lucrezia e Susanna sono spesso ritratte come vittime di violenza, sublimata e romanticizzata nelle opere d’arte.

Il documentario si spinge anche a esplorare il lavoro di grandi artiste come Artemisia Gentileschi e Frida Kahlo, che con la loro arte hanno affrontato il corpo femminile violato. Vengono analizzate anche le opere provocatorie di artiste contemporanee come Marina Abramovic e Ana Mendieta, portando l’attenzione su una crescente consapevolezza della violenza di genere nella società odierna.

Con il contributo di esperti di fama internazionale, Proserpina e le altre non intende condannare singoli artisti o movimenti, ma offrire una riflessione critica su capolavori che, purtroppo, raccontano una storia di violenza nascosta. Il documentario invita a guardare l’arte con occhi nuovi e a riconoscere la violenza in tutte le sue forme, anche in quelle più sottili.

PROSERPINA E LE ALTRE





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