Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito
#finsubito video
Agevolazioni
Asta
Bandi
Costi
Eventi
Informazione
manifestazione
Sport
Vendita immobile

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi

si riaccende la protesta dei residenti delle case popolari per via delle mancate manutenzioni da parte di Aler


“Vivo qui da quasi 40 anni, durante l’ultimo inverno siamo stati sei mesi senza riscaldamento: ho preso la bronchite”, denuncia un’anziana residente della Torre Raffaello. Un altro inquilino racconta di dormire in cucina, “perché non posso dormire in camera a causa delle infiltrazioni”. Venerdì erano in tanti i residenti delle case popolari presenti al picchetto organizzato dall’associazione Diritti per Tutti in via Carpaccio 27: inquilini della Raffaello, dello stabile di via Darfo Boario, di quello che sorge a fianco del centro commerciale La Mela. A settembre di quest’anno gli inquilini di quest’ultimo avevano dichiarato lo stato di agitazione e sospeso il pagamento delle spese condominiali in reazione allo stato di forte degrado nel quale versa il complesso abitativo. A due mesi di distanza la situazione non solo non si è risolta, ma è peggiorata: e la rivendicazione del diritto alla casa e a una soluzione abitativa dignitosa corre di palazzina in palazzina. 

Lo sfratto di una famiglia che ha occupato per necessità: “Gli alloggi popolari non bastano”

L’occasione del picchetto è quella di uno sfratto che l’associazione ha fermato proprio venerdì mattina. La famiglia sotto sfratto – una coppia con quattro figli minori – è tra quelle che avevamo incontrato in occasione del nostro reportage sulle difficili condizioni del complesso di San Polo: non essendo riusciti a entrare nelle graduatorie Aler, alcuni mesi fa hanno occupato uno degli appartamenti sfitti del palazzo, oltretutto autodenunciandosi in Comune. “Precisiamo che non è stato sottratto il posto a nessun’altra famiglia con questa occupazione: l’appartamento in questione, come altri qui in via Carpaccio 27, è sfitto da anni”, ha sottolineato Umberto Gobbi di Diritti per Tutti, ricordando poi che a Brescia il numero di case popolari sfitte è elevato: 231 quelle di proprietà di Aler, 400 gli alloggi comunali. “Il ddl sicurezza che sta per essere approvato renderà le cose più difficili: le occupazioni “di lotta” come questa potranno essere punite con pene che vanno dai due ai sette anni”. Contro il disegno di legge, le associazioni di Brescia si preparano a scendere in piazza il prossimo 7 dicembre. 

Nel frattempo, lo sfratto in questione, grazie alle interlocuzioni con Aler e con il Comune, è stato bloccato e la famiglia rimandata all’assistente sociale. “Ci andrebbe bene anche solo se ci mettessero in regola qui: abbiamo la possibilità di pagare un alloggio popolare. Sappiamo di non aver fatto bene, chiediamo di poter regolarizzare la nostra situazione”. 

Gli alloggi fatiscenti e la protesta

Ma l’insufficienza degli alloggi è solo uno dei problemi. Un altro, sempre più pressante, è dato dalle condizioni in cui vive chi lo ottiene: i complessi popolari sono fatiscenti e chi li abita deve fare i conti con calcinacci, infiltrazioni, cavi scoperti, piccoli (per ora) crolli. Una situazione insostenibile, che priva chi deve fare ricorso alla residenzialità popolare di condizioni di vita dignitose; e questo nonostante il regolare pagamento delle spese condominiali. Gli inquilini di via Carpaccio, uniti nella protesta, avevano incontrato l’assessore del Comune di Brescia Marco Fenaroli e Luigi Troina di Aler per chiedere un intervento manutentivo, e avviato uno “sciopero” del pagamento delle spese condominiali finchè la situazione non si fosse risolta. 

“Nonostante le promesse, vari sopralluoghi e l’impegno profuso dall’Assessore Fenaroli, nessun lavoro è mai partito e anzi, la situazione è peggiorata”, spiega Cinzia Comelli, referente dei condomini. Perché a mancare, ora, sono anche la luce e il riscaldamento. “Manca la luce sulle scale da 15 giorni, ora siamo anche al freddo”. Racconta anche di un’altra residente, Salima: “Questa mattina è andata in pronto soccorso per la seconda volta in poco tempo perché da mesi l’acqua esce dal pavimento. L’umidità ha portato anche ad ammalarsi la sua bambina di tre anni”. La prossima settimana è previsto un nuovo incontro con Aler. “Mercoledì 27 parleremo di nuovo con gli uffici. Ci è stato detto che avremo finalmente delle date di avvio dei lavori: se non sarà così siamo pronti ad andare sotto la sede di Aler a protestare”. 

 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Bonus agricoltura

Finanziamenti e contributi