le mete dei veronesi
La stagione bianca debutta tra Cortina e Trentino Alto Adige
Obereggen, uno sciatore sulle piste della località dell’Alto Adige, fra le più frequentate dai veronesi
L’imbiancata che, nelle scorse ore, ha cambiato look anche ai monti veronesi, dai mille metri in su, ha ricordato agli appassionati di discesa -ce ne fosse bisogno- l’imminente avvio della stagione sciistica per soddisfare la «snow fever». I diversi comprensori più gettonati dagli scaligeri inaugurano e piste, tra gli ultimi giorni di novembre e i primi di dicembre.
Obereggen festeggia 50 anni
A dare il «la» alla stagione è Cortina d’Ampezzo: aperta la seggiovia del Col Gallina, qui si scia già oggi, 23 novembre. Alla perla della montagna veneta si allinea la trentina Madonna di Campiglio, che sempre oggi fa ripartire gli impianti del Grostè.
E c’è un anniversario da festeggiare: Obereggen, nel cuore del comprensorio del Latemar, tra le mete più battute dagli sciatori veronesi, sarà la prima delle 12 valli del carosello sciistico dei Monti Pallidi a festeggiare i 50 anni dalla costituzione del Dolomiti Superski. Aprirà le piste venerdì 29 novembre, sia durante il giorno, dalle 8.30, sia in notturna, inaugurando le sciate «by night», fino alle 22. Puntando a fidelizzare le nuove generazioni, lo skipass junior viene esteso fino ai 18 anni con uno sconto del 30 per cento. Da sabato 30 novembre, è prevista l’apertura degli impianti anche di Pampeago e Predazzo, con 48 chilometri complessivi di piste sul Latemar.
Altre mete
Sul comprensorio di Brentonico Ski, con oltre trenta piste tra San Valentino e Polsa, l’altra notte ha nevicato sopra il bianco artificiale. Annunciano gli operatori: «La riapertura è prevista tra il 7 e l’8 dicembre».
Già attiva la prevendita stagionale della Skiarea Alpe Cimbra, tra Folgaria e Lavarone: si sta lavorando per innevare le piste, di cui è prevista la riapertura sabato 30.
Dando un’occhiata ai prezzi, senza considerare le promozioni, si spendono dai 50 ai 70 euro per un abbonamento giornaliero in singoli comprensori. Le tariffe possono salire ulteriormente per l’accesso a più comprensori, come nel caso di Dolomiti Superski: in alta stagione, dal 20 dicembre e durante le festività natalizie, si va oltre gli 80 euro. Considerando skipass, alloggi, ristoranti e servizi, esclusi i trasporti, per la settimana bianca si spenderà tra i 1.500 e i 1.750 euro a testa.
Ancora rincari
Insomma, sciare resta una «cara» passione: l’Osservatorio italiano del turismo montano di Jfc, azienda di consulenza e marketing territoriale, avverte che la settimana bianca si preannuncia più costosa in media del 5,9% rispetto al 2023, con un aumento che, per il solo skipass, arriva a superare il 6 %.
I rincari si susseguono dalla fine della pandemia, e per la vacanza tutto-compreso sulle piste occorre sborsare un terzo in più rispetto agli anni pre-Covid. Sempre secondo l’Osservatorio, ad agganciare gli sci agli scarponi saranno, stavolta, un po’ meno italiani (-4,2%) e un po’ più stranieri (+7,5%). Colpa, anche, del cambiamento climatico, che costringe a investire sugli impianti di innevamento artificiale, e che rischia di farci perdere, nel giro del prossimo decennio, «fra il 4 e il 7 per cento delle piccole località montane, cancellate dalla mappa dell’offerta», allerta il rapporto.
L’attesa di San Giorgio
Anche nel Veronese si fa fatica. Per chi ama gli sci stretti: purtroppo le località di casa -dove è impossibile innevare artificialmente- sono ancora sguarnite di sufficiente manto bianco.
«Abbiamo avuto solo una lieve spolverata», spiega Elio Venturelli, responsabile del Centro fondo Alta Lessinia: «Per la settimana prossima sono previsti un rialzo della temperatura e pioggia. Purtroppo, al momento non abbiamo in programma la riapertura delle piste».
Lo stesso per il Monte Baldo, dove la funivia di Malcesine resta chiusa per manutenzioni, come pure le sciovie; ma si riattiva la Prada-Costabella dal 26 dicembre al 6 gennaio e nei week-end successivi.
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