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Cinque donne sarde da cui prendere esempio (più un bonus)


La Sardegna ha sempre avuto figure femminili straordinarie, capaci di lasciare un segno indelebile nella storia, nella cultura e nella società. Queste donne, attraverso il loro impegno e talento, rappresentano modelli di ispirazione per le generazioni future.

Ecco cinque esempi di donne sarde che hanno dimostrato come determinazione, coraggio e creatività possano cambiare il mondo.  

1. Grazia Deledda: la voce dell’anima

Grazia Deledda, di Nuoro, non è solo un premio Nobel, ma una figura che ha saputo dare dignità letteraria alla Sardegna, raccontandone le passioni, le contraddizioni e la natura aspra e affascinante. I suoi romanzi, come “Canne al vento” e “La madre”, affrontano temi universali come il senso di colpa, il destino e la forza della tradizione. La sua capacità di scrivere in modo semplice ma profondamente evocativo, ripetitivo come quando si è all’interno di un vortice, ha reso le sue opere senza tempo. Il suo percorso insegna che il talento può emergere anche in contesti difficili, se accompagnato da determinazione e dedizione. Autodidatta, superò i pregiudizi del suo tempo, dimostrando che il talento non conosce limiti.  

2. Eleonora d’Arborea: la giustizia come arma di cambiamento  

Eleonora d’Arborea è un esempio unico di leadership femminile nel Medioevo. La Carta de Logu, da lei promulgata, conteneva norme che tutelavano i diritti delle donne, degli orfani e dei deboli, anticipando di secoli concetti moderni di giustizia sociale. La Carta de Logu è stata la prima Costituzione del Vecchio Continente. La sua capacità di guidare il Giudicato in tempi di guerra e crisi politica è un monito sulla forza e sull’intelligenza che le donne possono portare al potere. La sua figura è celebrata ancora oggi come simbolo di indipendenza e progresso.  

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3. Maria Lai: l’arte come linguaggio universale  

Maria Lai, nata a Ulassai nel 1919, ha trasformato l’arte in un’esperienza collettiva e relazionale. Con opere come “Legarsi alla montagna”, che coinvolse l’intera comunità di Ulassai, ha dimostrato come l’arte possa abbattere barriere e creare dialogo. Il suo uso dei tessuti e dei fili era un richiamo alle tradizioni artigianali sarde, ma anche un ponte verso un linguaggio universale. La sua capacità di reinventare il rapporto tra l’artista e la società è una lezione per chiunque voglia coniugare innovazione e tradizione. Maria Lai, è una delle artiste più innovative del Novecento. Con la sua arte ha saputo coniugare tradizione e modernità, creando opere che hanno trasformato il rapporto tra l’arte e la comunità. La sua arte ha ispirato gli artisti del mondo.

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4. Michela Murgia, una voce controcorrente

Michela Murgia, una delle voci più influenti della letteratura contemporanea italiana, ha saputo raccontare la Sardegna con uno sguardo curioso, diverso e profondo. Nata a Cabras, il suo romanzo Accabadora (vincitore del Premio Campiello nel 2010) esplora temi come la maternità, l’identità e l’eutanasia, intrecciando tradizioni sarde e riflessioni universali. Ma Michela Murgia non è stata solo una scrittrice: era un’attivista instancabile, impegnata su temi come i diritti delle donne, la lotta contro il patriarcato e la difesa delle minoranze. La sua voce, forte e diretta, è stata spesso scomoda, ma sempre necessaria nel panorama culturale e sociale italiano. Attiva anche in televisione e sui social media, la scrittrice ha fatto della sua figura pubblica una piattaforma per sensibilizzare il pubblico su questioni urgenti, come l’omofobia, la parità di genere e il riscaldamento globale. La sua eredità non si limita alle pagine dei suoi libri, ma vive nel suo impegno per una società più giusta e inclusiva.

5. Chiara Vigo: un’arte antica per il futuro 

Chiara Vigo ha dedicato la sua vita alla salvaguardia di un patrimonio culturale unico: il bisso marino, chiamato anche “seta del mare”. Depositaria di un sapere antico, un filo che unisce il passato al presente. Originaria di Sant’Antioco, Vigo ha dedicato la sua vita a una missione straordinaria: preservare e tramandare la tradizione millenaria della lavorazione del bisso, un’arte che rischiava di essere dimenticata. Il bisso è un materiale unico, ricavato dai filamenti della Pinna Nobilis, una grande conchiglia che vive nei fondali marini del Mediterraneo. Questo materiale, raro e prezioso, è lavorato con tecniche tramandate oralmente per generazioni. Chiara Vigo non considera il bisso un bene da commercializzare, ma un tesoro da condividere per mantenere viva la memoria delle sue origini. Il suo esempio ci invita a riflettere sull’importanza di preservare le tradizioni, bilanciandole con le sfide del mondo moderno.  

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Maria Carta: la voce della Sardegna nel mondo 

Maria Carta, originaria di Siligo (in provincia di Sassari), è un esempio straordinario che, attraverso il suo talento, ha portato la cultura e le tradizioni dell’Isola oltre i confini regionali, affermandosi come artista di fama internazionale. Conosciuta soprattutto come cantante e ricercatrice musicale, Maria Carta ha incarnato i valori di autenticità, resilienza e orgoglio culturale. Grazie alla sua voce profonda e carismatica, Maria Carta riuscì a portare i suoni della Sardegna su palcoscenici internazionali, diventando ambasciatrice della cultura sarda in Europa, America e oltre. Negli ultimi anni della sua vita, Maria Carta combatté una battaglia contro il cancro, affrontando la malattia con dignità e continuando a dedicarsi alla sua arte e al suo impegno culturale. Morì nel 1994, lasciando un’eredità artistica e umana immensa.  

 

Oltre i limiti

Queste sei donne sarde rappresentano storie diverse, ma accomunate da un elemento: il coraggio di andare oltre i limiti imposti dalla società e dal loro tempo. La loro eredità non è solo culturale o storica, ma anche profondamente educativa: insegnano a tutti, uomini e donne, a non arrendersi, a credere negli ideali e a lottare per ciò in cui si crede. Che si tratti di arte, musica, letteratura, politica o giustizia, queste figure sono fari che illuminano il cammino verso il futuro.

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