Antonio di Dio e la moglie Marcella Bosio da due anni hanno lasciato Gassino Torinese per andare a vivere a Scutari: «Qui ci godiamo la pensione». E lui fa anche il volontario
Ogni mattina Antonio di Dio si sveglia e fa una passeggiata per le strade di Scutari insieme alla moglie Marcella Bosio. Poi si fermano al bar Te Xhani, nella strada Rruga Gjuhadol. Un caffè, un cornetto, gli amici seduti al bar accanto a loro. Ed è così che si godono la loro nuova, bellissima, vita in Albania.
«Qui partiamo anche per le vacanze»
Sono arrivati qui quasi due anni fa da Gassino Torinese per un motivo molto semplice: «La vita costa meno. In Italia, con i miei 1.160 euro di pensione, non sarei riuscito a vivere, qui invece vivo molto dignitosamente» racconta Antonio.
Gli esempi sono innumerevoli: «In Italia stavo attento a quello che compravo al supermercato, qui mi posso permettere tanti prodotti in più. In Italia non andavo mai in vacanza, qui invece andiamo al lago, in montagna oppure al mare, dove ombrellone e lettini costano soltanto cinque euro. In Italia risparmiavo sui vestiti, indossavo quasi sempre le stesse cose, qui invece posso scegliere. In Italia stavo attento a fare il pieno di benzina perché rischiavo di finire i soldi, qui invece non mi faccio mancare niente. In Italia non andavamo quasi mai a cena al ristorante, qui invece ce lo possiamo permettere».
«La pensione in Italia non bastava»
E quindi, lo dice senza giri di parole: «Qui mi sento davvero più felice, da quando sono a Scutari siamo molto più sereni. Anzi, da quando vivo in Albania mi sento proprio ringiovanito». Impiegato per una vita in una ditta di trasporti, la grande svolta per Antonio (e per sua moglie Marcella) è arrivata nel 2021. «Ho smesso di lavorare e la pensione non bastava. Quindi abbiamo iniziato a guardarci intorno». Una delle alternative era il Portogallo, un’altra la Tunisia. «Alla fine abbiamo scelto l’Albania perché qui ho avuto la possibilità di chiedere la defiscalizzazione della pensione».
350 euro di affitto
Nel maggio del 2022 partono per una perlustrazione. Prima Valona, che avevano conosciuto tramite alcuni amici italiani. «Ma ci siamo accorti che erano luoghi troppo turistici». E quindi si sono orientati sul nord dell’Albania, certamente meno gettonato dai turisti. «Siamo rimasti subito attratti dalla cordialità della popolazione». A novembre è cominciata la ricerca dell’abitazione, l’abitazione nel Boulevard Skanderbeu in cui vivono adesso, praticamente nel centro storico, in un luogo molto accogliente. «Viviamo in settanta metri quadrati e paghiamo soltanto 350 euro di affitto».
Il problema della sanità
Hanno trovato la loro dimensione, qui a Scutari. Non parlano ancora albanese, ma lo stanno imparando piano piano. E nei prossimi mesi, anche Luciana, la madre di Marcella, li raggiungerà per trasferirsi definitivamente. E l’Italia no, non gli manca nemmeno un po’. Anzi, dice Antonio, «se ci penso bene io adesso mi sento più scutarino che torinese».
Certo, non proprio tutto va sempre come dovrebbe andare. La sanità, per esempio. In Albania sicuramente costa meno, ma spesso non è all’altezza di quella italiana, motivo per il quale Marcella si trova momentaneamente a Torino per alcuni controlli. Per fortuna che Antonio e Marcella hanno tanti amici italiani nell’ambulatorio medico della Madonnina del Grappa, che proprio a Scutari ha un’importante missione umanitaria. «Sono medici bravissimi e sanno sempre darci i consigli più giusti». Anche per questo, Antonio indossa spesso i panni del volontario e aiuta l’associazione italiana in caso di bisogno.
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