La quarta gamma ha senza dubbio dato tante soddisfazioni all’agricoltura della provincia di Salerno coronando un percorso di crescita straordinaria con il riconoscimento del marchio Igp per la Rucola della Piana del Sele.
Ma potrebbe non restare a lungo l’ultimo prodotto – in ordine cronologico – a regalare grandi gioie ai produttori della zona a sud del capoluogo. Dai sentori agrumati, nel caso di specie. La sfida degli agricoltori riprende proprio dagli agrumi che, partiti dalla Sicilia, già da qualche anno hanno iniziato la risalita dello stivale trovando terreno fertile nella Campania Felix.
Dopo anni di investimenti e sperimentazioni, la clementina della Piana del Sele è pronta a fare il suo esordio ufficiale sul mercato, determinata a conquistare il consumatore e rispondendo anche a una scarsità di prodotto che obbliga l’Italia a importare da altri paesi già dalla fine del mese di dicembre.
Il soggetto promotore di quella che si preannuncia come una piccola rivoluzione è la Op Armonia, organizzazione di produttori con sede a Battipaglia che associa 80 agricoltori dislocati al centro-sud, per un totale di 1.500 ettari di coltivazioni con 100 dipendenti diretti e 600 dell’indotto. L’azienda – che un fatturato globale di 28 milioni di euro, in aumento del 10% sull’anno precedente, mentre nel 2024 la prospettiva di crescita è superiore al 20% – distribuisce i propri prodotti nelle maggiori insegne distributive in Italia, centro e nord Europa, con una percentuale di export del 25% sul fatturato totale, in gran parte dedicato alle produzioni biologiche.
Negli ultimi cinque anni Armonia ha investito due milioni di euro nelle nuove varietà (altrettanti ne spenderà nei prossimi tre) e quest’anno lancia linea premium “Dolce Clementina” che punta a vendere tre milioni di pezzi. Da metà dicembre arriverà, dunque, sul mercato l’ultimo fiore all’occhiello dell’op salernitana: l’unica varietà italiana di clementina tardiva sviluppata in Italia dall’agronomo Francesco Perri che individuò una mutazione spontanea della clementina comune, la più coltivata in Italia, ora alle prese con il cambiamento climatico. Sono stati necessari 10 anni di test: si tratta di una selezione clonale ottenuta da una mutazione del clementino comune, il cui comportamento, produttivo e qualitativo, è stato osservato in diversi territori.
Al 31 dicembre scadrà inoltre il periodo di osservazione della varietà Perrina, la cui protezione legale verrà sancita a tutti gli effetti e l’azienda campana potrà procedere alla diffusione di questa varietà made in Italy anche a terzi non associati. «Nella campagna 2024/25 prevediamo di raccogliere oltre 300mila chili di clementina Perrina, interamente prodotti nell’area della Piana del Sele – spiega l’Ad di Armonia, Marco Eleuteri – con questi investimenti la Campania è diventata protagonista di primo piano nel panorama nazionale e internazionale dell’agrumicoltura di eccellenza».
Ma non è finita qui perchè Armonia ha anche siglato un importante accordo per la coltivazione del mandarino tardivo Kino con l’obiettivo di adattare la produzione al cambiamento climatico e colmare il gap con le importazioni dall’estero. L’intesa con il breeder Eurosemillas per la coltivazione di una nuova varietà di mandarino a maturazione tardiva sposterà in avanti la raccolta del frutto fresco fino ad arrivare al mese di maggio. Il nome della nuova varietà è Kino, denominazione commerciale della varietà “Kinnow LS”, ottenuta dall’Università della California Riverside migliorando la varietà ibrida originaria per ridurre al minimo indispensabile la presenza di semi.
I primi impianti di mandarino Kino messi a dimora da Op Armonia partiranno nel 2025 e coinvolgeranno dapprima cinque ettari in campi sperimentali con l’obiettivo di arrivare a 50 ettari in Campania. «Il nuovo mandarino tardivo ci consentirà di presentare sul mercato un prodotto affogliato in primavera – continua Eleuteri – è importante perché la foglia è la caratteristica della freschezza e il consumatore la preferisce. Inoltre, è particolarmente interessante perché ha un grado zuccherino molto più elevato rispetto agli altri mandarini. Può arrivare infatti a 18 gradi brix e quindi gustativamente è molto gradevole».
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