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Sassuolo-Salernitana: la cronaca della partita


Finisce male, in goleada: 4-0 per il Sassuolo, la Salernitana è in zona retrocessione. Troppo forti gli emiliani in questo momento per la squadra di Colantuono, che è fragile, ammalata, costretta adesso al rischiatutto contro la Carrarese. Nervosismo in Emilia: squadra contestata dai suoi ultras. 

Le scelte

Colantuono gestisce Sepe – in porta gioca Fiorillo – e libera l’entusiasmo giovanile di Wlodarczyk, preferito in apertura a Simy. Il polaccio proprio al Mapei Stadium, che per l’occasione era stadio Città del Tricolore, campo di gara della Reggiana, fallì una occasione da gol facile, facile, lo scorso 21 settembre contro la Reggiana. Colantuono, che debutta sulla panchina della Salernitana al posto dell’esonerato Martusciello, gli concede la chance del riscatto e gli chiede di “dialogare” con Verde. Quest’ultimo è schierato più da trequartista che da seconda punta, dunque libero di svariare e trovare linee di passaggio. Confermato il modulo provato a profusione in settimana: la Salernitana va di 3-5-1-1 con l’obiettivo di diventare solida, pragmatica. 

La cronaca

Cattiva quanto basta, prudente, contropiedista: la squadra di Colantuono si chiude a riccio, a protezione dei propri venticinque metri, e poi prova a dar fastidio, alla prima disattenzione degli avversari. Che arriva puntale al 9′: leggerezza di Thorstvedt in fraseggio, Verde ruba palla e innesca la ripartenza. C’è l’assist per Wlodarczyk, ma il polacco in area di rigore, defilato a sinistra dopo un bel controllo, è troppo “timido”: cerca di chiudere il triangolo con il fantasista anziché tirare in diagonale sul palo lungo o provare a scavalcare il portiere che nel frattempo aveva provato a coprire lo specchio in uscita. Grosso in avvio lascia Laurienté in panchina, promuovendo Pierini sulla fascia sinistra. Al 16′ scappa a Bronn: il tunisino spende il fallo e subisce l’ammonizione che rischia di condizionarlo. Il primo tiro nello specchio della porta è dei granata: forte e centrale la conclusione fiondata da Amatucci, dal limite dell’area. L’occasionissima, però, è del Sassuolo, al 29′: gli emiliani sfondano a destra e dopo il cross respinto dalla dfesa, il pallone colpito da Boloca in girata incoccia il palo alla sinistra di Fiorillo. Controcross da destra e Thorstvedt, tutto solo in area piccola, colpisce di testa ma spedisce clamorosamente fuori, a Fiorillo battuto. Poi al 32′ il portiere della Salernitana fa il prodigio: dal mischione in area granata sbuca il pallone che Berardi può calciare come in rigore in movimento, anzi addiritttura più avanzato rispetto alla posizione del dischetto; Fiorillo fa l’unica possibile, cioè partire prima, battezzare un angolo. Sceglie quello giusto – alla propria destra – e ribatte con i piedi. La Salernitana è schiacciata sulla propria area di rigore e aumenta la pressione dei padroni di casa: tacco di Thorstvedt, imbucata di Berardi per Pierini che si infila da sinistra ma tira alto. 

La ripresa

Comincia senza cambi e con il patema d’animo. Un po’ ingenua come durante la gestione Martusciello, la squadra granata perde palla dopo la rimessa laterale e l’imbucata di Thorstvedt manda in gol Mulattieri. L’arbitro dapprima assegna il gol e poi annulla, richiamato dal Var, per posizione irregolare di Mulattieri. Neppure il tempo di tirare il sospiro di sollievo e il Sassuolo spreca ancora: al 5’st, Mulattieri stoppa e tira alto. Poi all’improvviso, al 7′, si illumina la mattonella di Verde: sul cross da sinistra (ma con il piede destro) di Jaroszynski, la rovesciata del fantasista della Salernitana è clamorosa. Moldovan ha un solo merito: trovarsi sulla triettoria giusta. Si distende così sulla propria destra e concede solo calcio d’angolo. Serve sparigliare per non abbassarsi troppo e subire. Così al 9′ Colantuiono decide che è arrivato il momento di osare. Fuori Bronn e Tello, al loro posto Reine-Adelaide e Braaf. Proprio quando la Salernitana deve attaccare, però, cambiando anche modulo (difesa a quattro: Ghiglione, Ruggeri, Ferrari, Jaroszynski) Pierini stoppa in modo sontuoso in area granata e serve a Thorstvedt un assist che il norvegese male, al termine della sua consueta azione a rimorchio. Ma con Reine-Adelaide cambia la musica: più ritmo e gioco, Salernitana con il baricento più avanzato, ispirata dal suo centrocampista. E’ lui che conduce l’azione del 14′, la rifiniscono Verde e Soriano per Wlodarczyk che indirizza all’angolo sinistro. Moldovan risponde con una parata da campione. 

La beffa

La frittata, invece, la fa Fiorillo. Proprio mentre la Salernitana copre bene il campo, avanza, se la gioca faccia a faccia con i cambi e il nuovo modulo, il portiere sbaglia la misura del passaggio in verticale per Amatucci, pronto a ricevere. Si inserisce Berardi che serve a Pierini l’assit per l’1-0 del Sassuolo, in gol per paradosso senza il centravanti puro, dopo la decisione di Grosso di riequilibrare la squadra con Laurientè e Iannoni al posto di Obiang e Mulattieri per replicare al 4-3-3 di Colantuono. Il Sassuolo potrebbe raddoppiare con Pieragnolo ma la spinta con la quale si apre il varco su Verde è punita dall’arbitro. Gli emiliani protestano, però, perché la decisione del direttore di gara arriva dopo il gol, ad azione finita. Nel frattempo Wlodarczyk avrebbe il tempo di pareggiare ma al 27′ è sfortunato: il suo diagonale “sibila” alla destra di Moldovan. E ancora per paradosso, mentre Colantuono aumenta il potenziale offensivo schierando due punte di ruolo (entra Simy al posto Verde), il Sassuolo divora con Pierini, di testa, il gol del 2-0. Quando poi Ferrari e copia Fiorillo e s fa soffiare il pallone in pressing per la fuga di Laurientè, il Sassuolo raddoppia e la Salernitana alza bandiera bianca. C’è tempo e gloria anche per Moro,toccato duro da Jaroszynski. Calcio di rigore. Non c’è Berardi, se ne incarica proprio Moro che mette a sedere Fiorillo con lo “scavino”. E non è finita, perché nell’ultimo dei sei minuti di recupero Thorstvedt fa 4-0.

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