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Sciotto si è deciso ma il Messina ora è in mani affidabili?


Il Deinze, altra società del fondo, ha ricevuto recentemente una penalizzazione in campionato

MESSINA – Dopo settimane di silenzio e mesi di continui rinvii è arrivata la firma su un preliminare di cessione delle quota di maggioranza. L’atto è avvenuto ieri pomeriggio presso lo studio notarile di Silverio Magno in centro città. Lo stesso professionista che nel 2017 fu chiamato in causa dal presidente Sciotto per la fideiussione. Dopo quasi otto anni sembra quindi destinata a finire l’era Sciotto alla guida dell’Acr Messina, ma resterà dentro con il 20%.

Adesso si conosce anche il nome del famigerato fondo, una società lussemburghese la “Aad Invest Group”. Una società costituita a fine gennaio di quest’anno e che è stata immatricolata a fine febbraio nel registro del commercio e delle società lussemburghesi. Nel documento si legge di un capitale sociale di 12mila euro, mentre alcuni siti riportano cifre da capogiro, 75 milioni, per il gruppo.

“La società AAD Invest Group – si legge in un comunicato ufficiale della società Acr Messina – fiduciaria del fondo lussemburghese-americano rileverà l’80% delle quote. Le complesse fasi, propedeutiche all’acquisizione del club, sono seguite dal dottore Francesco La Fauci, dello studio commerciale La Fauci&Partners, con sede a Milano e Messina, cui si è affidato il Fondo”.

Il signor Doudou Cisse (nell’immagine in evidenza con Sciotto) al comando, dall’atto della costituzione era lui l’unico socio che compariva. Nel maggio di quest’anno si è aggiunto Alexandre Chateaux come amministratore/garante. La società tra le altre cose si occupa di gestione sportiva e in generale di servizi di consulenza e assistenza in relazione all’esercizio di un’attività sportiva.

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Si legge ancora di una attività di scouting che sarebbe portata avanti grazie ad una piccola galassia in costruzione di squadre europee. La Aad Invest Group infatti ha già acquisito un club in Belgio, il Deinze, e oltre ad una squadra di Serie C in Italia, che sarebbe il Messina, pensa di acquisire ancora una squadra francese e una inglese. Il Deinze però nel campionato belga in corso ha ricevuto una penalizzazione di tre punti e a quanto si legge su un sito online locale questa sarebbe arrivata per questioni economiche, si spera precedenti all’ingresso della nuova proprietà, ma non ancora ritirate “nonostante – si legge traducendo su 7sur7.be – le ripetute promesse del Ceo di Aad Invest, Doudou Cisse”.

La cessione tirata per le lunghe

Il presidente Pietro Sciotto mai come quest’anno è stato accerchiato e buona parte delle colpe sono sue per la gestione societaria negli anni passati. In quasi otto anni nessuno mette in dubbio la sopravvivenza del Messina resa possibile grazie a lui ma oltre alla promozione tra i professionisti non ci sono altri lasciti: non un centro sportivo dove allenarsi e neanche un parco giocatori under o anche over su cui si possa puntare stabilmente. Si contano sulle dita di una mano i tesserati che hanno più di un anno di contratto a Messina e come si è visto quest’estate con Franco ed Emmausso nonostante il contratto hanno deciso di andare via. Queste sono alcune delle motivazioni per cui i tifosi organizzati hanno detto basta e hanno iniziato una protesta.

Alla fine della scorsa stagione l’ennesima promessa di vendere e poi le prese di tempo che si sono protratte di mese in mese. Smentita una nuova trattativa con Mannino, in seguito stoppata una presunta trattativa con l’imprenditore Minore. Si è arrivati nelle fasi calde del mercato estivo a parlare di un fondo americano interessato all’acquisto su cui è rimasto il silenzio più assoluto per lunghi mesi.

Verso luglio, con la squadra in ritiro, filtravano le prime indiscrezioni sulla firma di un preliminare e con il direttore sportivo che sarebbe stato scelto dalla nuova proprietà. In quel periodo sembrava che la discriminante fosse legata alla cessione totale delle quota da parte di Sciotto o dalla possibilità di restare con una quota di minoranza. Alla fine il ds fu annunciato dalla “vecchia” proprietà e i tifosi giustamente erano confusi.

A fine luglio doveva esserci il closing e anche il sindaco Basile, dopo una telefonata con Sciotto, aveva lasciato intendere che dopo tale data si sarebbero cercati altri acquirenti. A fine agosto, con la situazione immutata, arrivò la risposta a un precedente appello di Sciotto ai tifosi, che iniziarono la loro protesta con un sit-in in piazza e continuano tutt’ora, non entrando nelle partite casalinghe.

Il caso Messina calcio si è arricchito di un nuovo capitolo, scuotendo la politica locale col presidente del Consiglio comunale Pergolizzi a tendere la mano a Sciotto e con il consigliere comunale Carbone a voler mettere i puntini sulle “i” sui conti da fare al “Franco Scoglio”, con la volontà di rivolgersi eventualmente alla Corte dei Conti affinché verificasse la regolarità. Si arriva così ai giorni nostri, dopo tante settimane di silenzio e quasi a metà campionato, con un preliminare che stavolta ci dicono essere stato davvero firmato.

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