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Più costi e meno reputation per le aziende non sostenibili – Artser


Transizione ecologica: un tema certamente caldo, ormai entrato a pieno titolo nella discussione relativa alle priorità delle imprese. Argomento, quindi, da affrontare dal punto di vista delle opportunità ma anche da quello legati ai rischi.

In un contesto segnato da rapidi cambiamenti e normative sempre più stringenti, il ritardo nell’adeguarsi ai principi della Sostenibilità non solo comporta rischi reputazionali, ma ha anche implicazioni economiche tangibili. 

Le aziende che non intraprendono un percorso di trasformazione verso modelli di business sostenibili potrebbero trovarsi a sostenere costi rilevanti e, in alcuni casi, difficilmente recuperabili. Di seguito, analizziamo le ragioni per cui è importante investire nella transizione ecologica e i costi derivanti dalla mancata azione.

Perchè un’impresa deve occuparsi della transizione ecologica 

L’integrazione della Sostenibilità nei processi aziendali non è più una scelta, ma una necessità dettata da tre fattori principali: la pressione normativa, la crescente sensibilità dei consumatori e il rischio economico associato ai cambiamenti climatici. Oltre a questi, le aziende che adottano pratiche sostenibili possono accedere a numerosi vantaggi finanziari e competitivi.

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  1. Adeguamento normativo e riduzione dei rischi legali

    Con l’adozione dell’Accordo di Parigi e l’impegno dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni, le normative ambientali sono diventate sempre più stringenti. Le imprese devono rispettare una serie di regolamenti che includono la riduzione delle emissioni di gas serra, l’uso sostenibile delle risorse e il controllo dei rifiuti. Ignorare queste normative comporta multe e sanzioni che possono danneggiare sia l’immagine sia il bilancio dell’azienda.

     
  2. Accesso al credito e riduzione del rischio finanziario

    Secondo recenti analisi, le banche italiane stanno considerando i rischi climatici come fattori determinanti nel valutare il merito creditizio delle imprese. Le aziende che non si adattano alla transizione ecologica rischiano un aumento del costo del credito, con perdite stimate tra i 14 e i 41 miliardi di euro nel periodo 2024-2050 per i settori ad alto impatto ambientale. In altre parole, le imprese che non intraprendono azioni di Sostenibilità possono essere percepite come meno affidabili e più rischiose dal punto di vista creditizio.

     
  3. Vantaggio competitivo e fiducia dei consumatori

    Il consumatore moderno è sempre più attento alle pratiche ambientali delle aziende. Studi evidenziano come il 76% dei consumatori italiani preferisca acquistare da imprese impegnate nella Sostenibilità. Le imprese che intraprendono un percorso verso la sostenibilità non solo migliorano la loro immagine, ma possono anche accedere a nuovi mercati e rafforzare il proprio posizionamento competitivo.

     
  4. Innovazione e resilienza di lungo termine

    La transizione ecologica richiede innovazione e un ripensamento dei processi produttivi. Questo investimento porta benefici anche sul lungo termine, favorendo la resilienza aziendale e la capacità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione. Inoltre, la Sostenibilità rappresenta un fattore chiave per attrarre investimenti e talenti, poiché sempre più lavoratori, soprattutto i giovani, preferiscono aziende con un impegno ambientale chiaro e tangibile.

Costi della mancata transizione ecologica

Non agire oggi per adattarsi ai principi della transizione ecologica significa affrontare una serie di costi elevati che potrebbero compromettere la redditività e la sopravvivenza stessa dell’impresa. I principali costi derivanti dall’inazione si possono suddividere in quattro categorie: economici, reputazionali, normativi e ambientali.

  1. Costi economici diretti

    Le aziende che non adottano pratiche sostenibili rischiano di perdere clienti e quote di mercato. Inoltre, dovranno affrontare spese maggiori per accedere a finanziamenti, con tassi di interesse più elevati a causa della percezione di un rischio maggiore da parte degli istituti di credito. Le analisi mostrano che le imprese italiane potrebbero sostenere una perdita finanziaria significativa a causa del crescente rischio di credito associato alla loro impronta ambientale.

     
  2. Costi reputazionali

    La reputazione aziendale è un asset fondamentale. Le imprese che non riescono a dimostrare un impegno per la Sostenibilità rischiano di danneggiare la propria immagine e di perdere la fiducia dei consumatori. In un’epoca in cui la trasparenza è fondamentale, l’assenza di azioni concrete per la sostenibilità può portare a boicottaggi e a una riduzione delle vendite.

     
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  4. Sanzioni normative e costi legali

    Le normative ambientali non rispettate comportano sanzioni e, in casi gravi, azioni legali. Questi costi, uniti a quelli per l’adeguamento post-sanzione, sono spesso molto più elevati rispetto agli investimenti iniziali richiesti per una gestione sostenibile delle risorse.

     
  5. Rischio di perdita del valore aziendale

    In un mercato sempre più orientato alla Sostenibilità, le imprese che non si adattano rischiano di perdere valore e di essere escluse da potenziali acquisizioni o partnership. Questo fenomeno è noto come “stranded asset”, ovvero l’insieme delle risorse che perdono valore per l’incapacità dell’azienda di adattarsi ai nuovi standard ecologici.

La transizione ecologica, quindi, rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per le imprese. I costi derivanti dalle mancate azioni sono elevati e, in molti casi, superano di gran lunga gli investimenti necessari per adottare un modello di business sostenibile.

Le imprese che intraprendono il percorso verso la Sostenibilità possono beneficiare di un accesso facilitato ai finanziamenti, di un miglioramento della reputazione e di un vantaggio competitivo. D’altro canto, ignorare la transizione ecologica significa affrontare sanzioni, perdita di valore aziendale e rischi reputazionali che possono compromettere la redditività di lungo termine.



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