Esaurito il veloce passaggio che tra giovedì e ieri ha prodotto per la nostra provincia il solito forte vento con punte over tripla cifra proprio in prossimità del capoluogo, buttiamo un occhio in avanti.
Partiamo dal solito punto fermo che è ormai il marchio di fabbrica dei media e del web, ovvero l’invocazione alla solita incertezza. Ricordo che intanto siamo ormai all’alba di dicembre e delle ipotesi che venivano, e vengono puntualmente proposte, si è concretizzato il nulla. Al di là delle solite immancabili alluvioni e dei puntuali uragani, fenomeni perfettamente inquadrabili nel trend climatico ormai consolidato, sono mancati i connotati del regolare svolgimento della stagione autunnale e di quella invernale ormai prossima. Ho spesso sottolineato come il concetto di freddo sia diciamo .. opinabile. Come anticipato avremo un calo soprattutto nel momento in cui questa ventilazione dannata andrà scemando, ovvero nella giornata odierna. L’aria fredda che ha portato qualche nevicata di rilievo soprattutto sull’angolo nord occidentale (vedasi Valle d’Aosta) perché a livello di pianure, al di là di qualche coreografica spruzzata, si è visto come era facilmente prevedibile praticamente il niente, si depositerà al suolo e produrrà le canoniche gelate nel catino Padano e nei fondovalle.
Tuttavia i termometri riprenderanno quota a inizio settimana con la solita risalita anticiclonica. Su questo aspetto è doveroso aprire un distinguo. L’alta pressione non sarà garanzia di cieli tersi e puliti. La matrice come sempre è africana, il carico di umidità, è importante, elementi che favoriranno la formazione di corpi nuvolosi in grado anche di produrre qualche piovasco. L’imperiese e la nostra regione saranno particolarmente esposti a questa fenomenologia ma è bene chiarire che le eventuali precipitazioni non sono collegate a eventi perturbati ma esclusivamente a quanto descritto. Altrove, vedasi pianura padana, torneranno le nebbie con una pessima qualità dell’aria.
I piovaschi possibili nella mattinata di domani secondo il modello americano GFS. Come si vede chiaramente esclusivamente ad appannaggio della nostra regione
Nel frattempo la modellistica ovviamente continua a proporre repentini cambiamenti di scena. Chi mi segue ormai da tempo sa perfettamente che preferisco non fidarmi dei vari ribaltoni. Ho sempre sottolineato che a oggi è mancata un’autentica svolta stagionale e nei prossimi giorni potrà anche capitare come avevo già preannunciato che anche in montagna (tra i 1500 e i 2000 m) potrebbe cadere qualche goccia di pioggia e non i fiocchi bianchi come dovrebbe essere fisiologico ormai da quasi un mese. Detto questo, sempre per dovere di cronaca, intorno alla fine del mese, a partire dal 29 novembre, il modello americano GFS inquadra un progressivo indebolimento del campo anticiclonico. Ovviamente la carta ha avuto lo stesso effetto del formaggio sul topo scatenando gli analisti. D’altronde se così fosse si tratterebbe di un segnale verso un possibile cambiamento, un primo indirizzo verso una stagione più normale, e come ho già più volte ricordato chissà che alla fine qualcosa non accada ma a che prezzo e con quanta fatica. Su quest’ultimo aspetto ovviamente ritornerò a metà settimana perché nel gioco delle tre carte dei vari modelli, questa mappa compare e scompare e nell’indicare dove si trovi l’asso si rischia di trovare magari il due di picche.
Ecco la carta che contempla il possibile indebolimento del campo anticiclonico nella giornata di sabato 30 novembre. La pubblichiamo giusto per dovere di cronaca
Fermiamoci quindi al brevissimo termine. Oggi in provincia giornata tutto sommato soleggiata e pulita, temperature minime decisamente più fresche, domani per quanto sopra esposto potrebbe intervenire qualche piovasco in un quadro di ingresso di correnti da sud ovest più miti e, è non è un paradosso, nell’ambito del rinforzo pressorio. Senza confondere interiormente le idee si può riassumere il tutto in un contesto di clima variabile con temperature comunque in graduale ripresa in attesa di vedere sotto quale stella nascerà il mese di Gesù Bambino.
Un grosso albero abbattuto dalla furia del vento nella notte di venerdì sulle alture della collina onegliese
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