Nella Sala Conferenze dell’Area Megalitica di Corso Saint-Martin-de-Corléans, si terrà il convegno internazionale “Le migrazioni nelle Alpi”, un appuntamento di grande rilievo che affronterà temi cruciali come lo spopolamento delle aree montane e la conservazione del patrimonio culturale delle Alpi. Questo evento vedrà la partecipazione anche di Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (ABM) e dell’UNAIE – Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, il quale interverrà con una riflessione sul ruolo delle associazioni nel conservare e trasmettere l’identità delle comunità alpine.
De Bona, in qualità di presidente di entrambe le realtà, avrà un intervento dal titolo “Custodire la montagna, connettere le generazioni: l’Associazione Bellunesi nel Mondo come ponte per il futuro delle Dolomiti”. A proposito dell’importanza dell’evento, De Bona ha dichiarato: «Sono onorato di partecipare a questo importante convegno che ha l’obiettivo di mettere le nostre Associazioni a disposizione del nostro Paese per fronteggiare lo spettro dello spopolamento. Mi auguro che siano presenti numerose autorità politiche a livello locale, provinciale, regionale e nazionale questo per fargli capire le potenzialità del nostro associazionismo». Le sue parole mettono in evidenza la necessità di un impegno comune per il futuro delle zone montane, che spesso soffrono di un progressivo abbandono delle proprie comunità.
Il convegno, che si svolgerà dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00, vedrà una serie di interventi da parte di esperti, istituzioni locali e rappresentanti delle associazioni alpine, trattando tematiche legate alle migrazioni e allo sviluppo delle aree montane. Durante la mattina, dopo i saluti istituzionali da parte di Marlène Domaine, sindaco di Saint-Nicolas, e Luciano Caveri, Assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna, sarà il turno di Jean-Pierre Martin Perolino, presidente del Comité Fédéral des Sociétés d’Emigrés Valdôtains (COFESEV), che parlerà dell’emigrazione valdostana nel mondo. Successivamente, De Bona proporrà la sua riflessione sul ruolo dell’Associazione Bellunesi nel Mondo come elemento di continuità tra generazioni e di sviluppo per le Dolomiti. L’evento proseguirà con un intervento di Laurent Rigaud, presidente dei Savoyards du Monde, che tratterà del fenomeno dell’emigrazione savoiarda e della carenza di manodopera nelle montagne. In seguito, Maurizio Tomasi, direttore della rivista Trentini nel Mondo, esplorerà le novità e la continuità dell’emigrazione trentina, e Luigi Papais, consigliere dell’Ente Friuli nel Mondo, discuterà delle sfide intergenerazionali e delle opportunità future per le comunità friulane.
Nel pomeriggio, i saluti istituzionali lasceranno spazio a temi che affrontano la sostenibilità delle montagne in un contesto di spopolamento crescente. Andrea Membretti, sociologo delle Università di Pavia e Torino, interverrà sul tema delle “migrazioni verticali”, mentre Davide Rosso, storico e giornalista, rifletterà sulla mobilità della popolazione valdese tra le Alpi, l’Europa e le Americhe. Successivamente, Geremia Gomboso, presidente dell’Istituto Ladin Furlan Pre Checo Placerean, parlerà del ruolo cruciale della pianificazione urbanistica nel contrastare lo spopolamento montano. La giornata si concluderà con un’analisi delle migrazioni di ritorno nell’arco alpino, a cura di Valerio Larcher, docente di Filosofia e Storia, e un approfondimento sul futuro della Valle d’Aosta a cura di Michela Ceccarelli, docente di francese e consigliere del Comitato scientifico della Fondation E. Chanoux.
Il convegno si preannuncia come un’occasione di grande valore per discutere delle sfide e delle opportunità per il futuro delle comunità alpine. Grazie alla partecipazione di esperti e rappresentanti delle diverse realtà associative, si cercherà di individuare soluzioni concrete per preservare il patrimonio montano, promuovendo la crescita economica e la sostenibilità sociale. L’Associazione Bellunesi nel Mondo e l’UNAIE, con la guida di Oscar De Bona, continuano a essere protagonisti del dialogo tra le diverse regioni alpine, in un percorso che guarda al futuro con un forte impegno per le nuove generazioni.
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