Nonostante tutte le comunità del Trentino orientale siano contro il progetto del prolungamento a Nord della Valdastico sud, oggi ferma a Piovene Rocchette nel Vicentino, e nonostante il progetto sia pure stato sonoramente bocciato «dalla Corte di cassazione», la Provincia autonoma di Trento sta in modo sciagurato provando a rimettere in pista una ipotesi alla quale i cittadini da una parte e dall’altra del confine col Veneto da anni continuano a dire no. È questo il monito che Cristian Comperini, sindaco di Besenello ha lanciato dal territorio del suo comune all’indirizzo della giunta provinciale trentina presieduta dal leghista Maurizio Fugatti. Il messaggio, che vale anche per tutti i fautori dell’opera, è stato lanciato urbi et orbi durante un presidio organizzato con un centinaio di partecipanti alle porte di Besenello, dove da un decennio sorge la statua del guerriero ligneo ribattezzato «No Pirubi nord» realizzata dallo scultore Florian Grott. Comperini, che poche ore fa ha pure diffuso una lunga nota sul punto, da tempo ha il dente avvelenato perché è proprio a Besenello che dovrebbe «sboccare» il tratto terminale di una infrastruttura che, peraltro, è più volte malamente finita nel mirino della magistratura amministrativa.
IL VIDEO
Più nel dettaglio l’evento (che in una breve videosintesi è stato immortalato dalle telecamere di Vicenzatoday.it) è stato organizzato per supportare le opposizioni che proprio in consiglio provinciale stanno facendo le barricate a suon di ostruzionismo affinché non prenda corpo la modifica del Piano urbanistico provinciale, il Pub, che contiene in sé un primo passo amministrativo per rimettere in piedi una ipotesi progettuale «sulla quale peraltro da anni si stagliano incognite a non finire»: da quelle amministrative a quelle ambientali per non parlare di quelle politiche. Tanto che è lo stesso centrodestra (il quale oggi esprime la maggioranza in Consiglio provinciale) che da tempo non sembra convintissimo sulla effettiva possibilità di realizzare un’opera che deve affrontare ostacoli di natura costruttiva e geologica «incalcolabili» hanno ribadito più volte ieri alcuni degli attivisti (erano una centinaio) giunti dal comprensorio ma pure dal Veneto.
LE DIVISIONI
Delle divisioni interne al centrodestra peraltro hanno parlato di recente Eco vicentino e il quotidiano il Dolomiti. Poi sullo sfondo, ma nemmeno tanto, rimane anche il macigno dei costi. Si parla di cifre che oscillano tra i tre ed i sei miliardi che teoricamente dovrebbero essere a carico del concessionario privato Abertis. Che a sua volta è controllato al 50% dalla italiana Mundys-Atlantia (riferibile alla famiglia Benetton), per il 30% dal gruppo iberico Acs e per il 20% dal gruppo tedesco Hochtief. Abertis di recente si è cacciato in un roveto di polemiche perché, a pochi anni dalla scadenza della concessione statale della A4 Brescia-Padova avrebbe lanciato il progetto di realizzare una quarta corsia in alcune porzioni della stessa autostrada. L’obiettivo? Assicurarsi il prolungamento della concessione senza passare per una gara. Ed è in questo contesto che, secondo molti attivisti, come quelli che fanno riferimento al Coordinamento del Covepa, vanno lette le schermaglie «Valdastico nord sì, Valdastico nord no».
IL SARCASMO DI FANTOZZI ROVESCIATO SUL PROGETTO
Poche ore fa peraltro il Covepa, in una nota in cui spiega di condividere in toto le ragioni della manifestazione di ieri a Besenello, in una breve nota è entrato proprio nello specifico della questione. Spiegando che quella del prolungamento a nord della Valdastico sia sono una mascherata utile al concessionario per non rimettere a gara la convenzione. L’architetto Massimo Follesa, in veste di portavoce del Covepa, ricorrendo ad una similitudine con «Il secondo tragico Fantozzi» diretto da Luciano Salce, non solo ha attaccato ad alzo zero, affermando che «la Valdastico nord è una cagata pazzesca». Ma ha pure chiesto che il meccanismo delle concessioni ai privati sia azzerato tout-court ravvedendo in questa fattispecie contrattuale un vulnus per gli interessi dello Stato a vantaggio dei privati. «Se vogliamo usare un frasario meno tranchant – ironizza l’architetto Follesa ai taccuni di Vicenzatoday.it – possiamo anche dire che la Valdastico sud è una boiata pazzesca. Rimane comunque il fatto che queata vicenda del prolungamento sia de facto una cortina fumogena buona a mascherare la partita in corso sulle concessioni». «Ad ogni modo con alti e bassi, il caso della Valdastico nord (nota come Pirubi nord o come A31 nord) è al centro del contendere addirittura dalla fine degli anni ’70. Non più tardi settembre sul tema era intervenuto anche il Coordinamento No A31 nord, uno dei soggetti che ha organizzato l’evento di ieri. Durante il quale il portavoce Pietro Zanotti è tornato a ribadire il suo estremo scetticismo nei confronti del progetto nonché della situazione politica in generale: anche in ragione del crescente malumore «di settori dell’opinione pubblica nei confronti delle questioni ambientali».
GUARDA LA VIDEOSINTESI DEL PRESIDIO
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