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Egitto. Al-Sisi ribadisce la centralità dell’esercito


di Giuseppe Gagliano

Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha sottolineato l’importanza cruciale delle Forze Armate come pilastro di stabilità per l’Egitto e l’intera regione, specialmente in un contesto di crisi e conflitti regionali. Questa dichiarazione, rilasciata durante un incontro con alti ufficiali militari presso il Comando Strategico nella Nuova Capitale Amministrativa, riflette la centralità dell’esercito nella vita politica ed economica del Paese.
Le Forze Armate egiziane hanno storicamente esercitato un’influenza significativa sulla politica nazionale. Dopo la deposizione del presidente Mohamed Morsi nel 2013, l’esercito ha assunto un ruolo dominante nel processo decisionale, guidando la stesura della Costituzione del 2014 e mantenendo un’influenza diretta sulle istituzioni statali. Questo controllo si estende anche alla nomina del ministro della Difesa, garantendo all’esercito un’autonomia sostanziale nelle questioni di sicurezza nazionale.
Oltre al ruolo politico l’esercito egiziano è profondamente integrato nell’economia nazionale. Le imprese gestite dai militari operano in vari settori, dalla produzione di beni di consumo alla gestione di infrastrutture. Ad esempio, l’Organizzazione dei Progetti di Servizio Nazionale (NSPO), controllata dall’esercito, gestisce numerose aziende che operano in 19 dei 24 settori dei Global Industry Classification Standards, inclusi la produzione di cemento, alimenti e lo sviluppo di infrastrutture come strade e ponti.
Le Forze Armate egiziane, pur essendo considerate un pilastro della stabilità nazionale, sono state più volte accusate di abuso di potere e di corruzione nella gestione della vasta rete economica che controllano. L’ampiezza del loro coinvolgimento economico ha generato numerosi episodi controversi che evidenziano pratiche poco trasparenti e l’assenza di un controllo effettivo da parte di enti indipendenti.
Uno dei casi più emblematici riguarda il progetto di espansione del Canale di Suez. Questo ambizioso piano, presentato come un’opportunità per rilanciare l’economia egiziana, è stato supervisionato direttamente dalle Forze Armate. Tuttavia, le aspettative di crescita economica non sono state soddisfatte, e diverse analisi indipendenti hanno rivelato come gran parte dei fondi investiti non siano stati utilizzati in modo efficiente. Accuse di sovrastima dei benefici previsti e l’opacità nella gestione dei contratti hanno alimentato sospetti di corruzione.
Un altro esempio di abuso riguarda il controllo esercitato dalle Forze Armate sui settori strategici come la produzione di cemento e acciaio. La posizione dominante di aziende militari in questi settori ha portato a una concorrenza sleale nei confronti di operatori privati. In numerosi casi, i competitor privati hanno denunciato condizioni economiche insostenibili, causate dai privilegi di cui godono le imprese militari, tra cui esenzioni fiscali e sovvenzioni statali. Questo squilibrio ha danneggiato l’economia di mercato egiziana, scoraggiando investimenti stranieri e nazionali.
La gestione delle terre agricole è un ulteriore settore che ha suscitato polemiche. Le Forze Armate hanno ottenuto il controllo su vaste porzioni di terreno in diverse regioni del Paese, spesso con processi di assegnazione poco chiari. In alcuni casi, terreni agricoli sono stati convertiti in aree residenziali o industriali senza consultazioni con le comunità locali, causando dislocamenti forzati e conflitti sociali. Diversi attivisti e organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato che molti di questi progetti hanno arricchito funzionari militari senza apportare benefici tangibili alla popolazione.
La costruzione della Nuova Capitale Amministrativa rappresenta un altro esempio controverso. Questo progetto, interamente guidato dalle Forze Armate, è stato spesso criticato per la mancanza di trasparenza nella gestione dei fondi e per le modalità di assegnazione dei contratti di costruzione. Rapporti non ufficiali hanno evidenziato come alcune aziende legate a figure militari abbiano ottenuto contratti senza gare pubbliche, alimentando il sospetto di favoritismi e corruzione sistemica.
Infine l’utilizzo delle risorse pubbliche per finanziare progetti militari non destinati alla difesa nazionale rappresenta una preoccupazione crescente. Le Forze Armate hanno ottenuto accesso a finanziamenti pubblici significativi per progetti di infrastrutture civili, spesso senza un’adeguata supervisione da parte del parlamento o di altre istituzioni indipendenti. Questo ha creato un sistema in cui le priorità economiche del Paese vengono decise in base agli interessi delle gerarchie militari piuttosto che a quelli della popolazione.
Le accuse di abuso e corruzione sollevano interrogativi sul futuro del modello economico egiziano, che sembra dipendere in modo sempre più marcato dall’apparato militare. La mancanza di trasparenza e accountability non solo compromette lo sviluppo economico sostenibile ma rischia di accentuare le disuguaglianze sociali e politiche nel lungo periodo.



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