Non solo i dubbi sui test sismici: le prescrizioni chiedono tempo per verificare le tutele sui siti naturalistici e le specie animali. E spunta anche un parere negativo sull’impatto che la mega opera avrà sulla Costa Viola
Otto delle 62 prescrizioni sul progetto del Ponte sullo Stretto firmate dalle nuova Commissione di Valutazione ambientale sono da svolgere per «un anno intero». Non proprio un dettaglio. Dalle 685 pagine del parere positivo della Commissione emerge un dato che muta i discorsi sulla mega opera sia sul piano tecnico che su quello politico. Alcune delle richieste sono molto pesanti: LaC News24 vi ha raccontato nei giorni scorsi i dubbi sui test antisismici e sugli aspetti legati all’impatto ambientale dei cantieri.
Questi 12 mesi necessari per chiarire alcuni aspetti del progetto, però, spostano i termini della questione soprattutto dal punto di vista politico. La Commissione, infatti, con questa decisione rimanda la palla nel campo del governo Meloni. Sarà impossibile – con prescrizioni da svolgere per un anno intero – avere un progetto esecutivo nel 2025. L’obiettivo, dunque, diventa approvare quello definitivo in pochi mesi al Cipess, organismo che è presieduto proprio da Giorgia Meloni.
Degli approfondimenti sulla caratterizzazione delle faglie si è già detto: bisognerà indagare «con particolare riferimento a quelle capaci e ritenibili ancora attive». Serviranno molti mesi per escludere l’eventualità che esista una «fagliazione superficiale» che potrebbe compromettere la struttura. Per la società Stretto di Messina il problema non c’è: lo afferma sulla base dell’analisi svolta dalla Sapienza di Roma con due ricercatori dell’Ingv. Il presidente dell’Istituto Carlo Doglioni, però, ha preso le distanze dal parere.
Il monitoraggio delle specie migratorie e la frase cult di Salvini
Il vero nodo, però, sono i tanti monitoraggi ambientali che la Commissione ha inserito nel listone delle prescrizioni. C’è dentro quasi tutto. Dovrà coprire «un anno intero» il monitoraggio del popolamento faunistico presente nei siti di deposito per poi prevedere «l’aggiornamento delle misure di mitigazione». Stessa cosa per gli habitat individuati nelle aree che saranno interessate dal mega progetto. Attenzione anche al «monitoraggio delle specie migratorie» che «dovrà prendere in considerazione anche altre fasce orarie rispetto a quelle analizzate (9-18,30) e dovrà fornire informazioni riguardo le specie coinvolte dalla migrazione annuale, con riferimento a tutte le fasi fenologiche in cui gli uccelli marini frequentano l’area».
Non è la risposta a una delle frasi cult sul Ponte pronunciate dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ma la richiesta del monitoraggio sulle migrazioni non è proprio in linea con le semplificazioni del vicepremier quando disse «adesso qualcuno dice che potrebbe causare problemi agli uccelli che ci andrebbero a sbattere, ma gli uccelli non sono scemi, voleranno evitandolo».
E invece Salvini dovrà attendere: prima l’analisi delle migrazioni per 12 mesi e poi l’approvazione del progetto esecutivo.
La tutela delle tartarughe Caretta caretta
Anche per la tutela delle tartarughe Caretta caretta la Commissione Via chiede di «prevedere un periodo di tutela maggiore» e di estendere la misure «sia per il versante calabrese che per quello siciliano nel periodo 15 maggio – 30 settembre». Anche in questo caso i monitoraggi dovranno spingersi fino all’autunno 2025 inoltrato e saranno propedeutici all’approvazione del progetto esecutivo.
Servirà uno studio di un anno sui due laghi di Ganzirri, che finiranno sovrastati dal pilone del Ponte sul lato siciliano.
L’impatto negativo sui siti naturalistici: c’è anche la Costa Viola
Peraltro, sempre con riferimento a questioni ambientali, la Commissione, nell’approvare il progetto, dà anche un parere negativo «con riferimento alla Valutazione di incidenza appropriata» per alcuni siti: Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamara e Area Marina Stretto. E poi Costa Viola, Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi. Per tutte queste arre «non è possibile escludere che il progetto determinerà incidenze significative». La Commissione, una volta «attestati i motivi imperativi di rilevante interesse pubblico del Progetto», rimanda a misure di compensazione che «dovranno essere meglio dettagliate». Su questi aspetti la palla torna a Bruxelles. I tempi, però, si sono dilatati ancora. Per gli esperti – per quanto molte delle nomine siano diretta emanazione del centrodestra – gli uccelli potranno anche girare intorno al Ponte senza sbattere sui piloni ma per deciderlo non basta una battuta di Salvini: servirà un anno di monitoraggio.
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