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Pensione a 62 anni nel 2025: i 4 modi accedere anche senza quota 103


Nel 2025, nonostante la possibilità di accedere alla pensione con la cosiddetta quota 103 (che consente di andare in pensione con 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi), ci sono altre strade che potrebbero permettere di andare in pensione a 62 anni, senza dover accettare la penalizzazione che la misura prevede.

La riforma pensionistica parziale potrebbe evolversi, ma alcune modalità per raggiungere il pensionamento anticipato restano valide anche senza il varo di nuove misure con la Legge di Bilancio, come la quota 103. Ecco come funzionano le alternative per andare in pensione a 62 anni nel 2025.

Pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi

Un’opzione che resta aperta nel 2025 è la pensione anticipata tradizionale. Questo tipo di pensionamento consente a chi ha accumulato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi di andare in pensione, indipendentemente dall’età anagrafica. Per le donne, la soglia è ridotta a 41 anni e 10 mesi. Quindi, se un lavoratore ha un lungo percorso contributivo alle spalle, potrebbe scegliere di uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, indipendentemente dall’età.

Se un lavoratore ha iniziato la sua carriera molto giovane e ha raggiunto il requisito contributivo di 42 anni e 10 mesi, potrebbe decidere di andare in pensione a 62 anni (o anche prima), senza dover usare la quota 103.

Opzione Donna

Un’altra strada percorribile per il pensionamento anticipato è l’Opzione Donna, che nel 2025 potrebbe essere ancora disponibile per le lavoratrici. Con questa opzione, possono pensionarsi le donne che sono disoccupate, caregiver e invalide che hanno maturato 35 anni di contributi e:

  • hanno almeno 59 anni se sono disoccupate o nel caso siano invalide o caregiver con 2 o più figli;
  • hanno almeno 60 anni nel caso siano invalide o caregiver con 1 figlio;
  • hanno almeno 60 anni nel caso siano invalide o caregiver senza figli.

Tuttavia la scelta comporta il calcolo della pensione con il metodo contributivo, che potrebbe ridurre l’importo della pensione finale anche di un 30%.

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Le lavoratrici che hanno iniziato la loro carriera lavorativa abbastanza presto e hanno accumulato il giusto numero di contributi potrebbero scegliere questa strada per anticipare il pensionamento, anche se a un importo inferiore rispetto alla pensione calcolata con il metodo retributivo.

Pensione anticipata precoci con 41 anni di contributi

La quota 41 per i lavoratori precoci non richiede un’età prestabilita per l’accesso, e quindi permette di pensionarsi anche a 62 anni. La misura richiede che il lavoratore:

  • sia precoce e abbia versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni di età;
  • abbia maturato almeno 41 anni di contributi totali;
  • appartenere a una delle categorie tutelate (disoccupati, caregiver, invalidi e gravosi.

Quota 97,6 per lavoratori usuranti

La quota 97,6 è una misura pensata per favorire il pensionamento anticipato di lavoratori impegnati in attività usuranti. La quota 97,6 consente ai lavoratori che svolgono professioni particolarmente gravose di andare in pensione anticipatamente, combinando l’età anagrafica e l’anzianità contributiva nel rispetto di questi requisiti limite:

  • almeno 61 anni e 7 mesi di età;
  • almeno 35 anni di contributi;
  • che la somma di età e contributi restituisce il numero 97,6.

In pratica, la quota prevede che l’età anagrafica, sommata agli anni di contributi versati, raggiunga un totale di almeno 97,6 punti. Per esempio, un lavoratore che ha 62 anni di età può andare in pensione con 35,6 anni di contributi versati, oppure un lavoratore di 61 anni e 7 mesi potrebbe uscire dal mondo del lavoro con 36 anni di contributi.

Questa misura riguarda soltanto i lavoratori che sono impiegati in settori che sono considerati usuranti come edilizia, minatori, macchinisti ferroviari e altre professioni usuranti, in cui il lavoro fisico e lo stress psicofisico sono particolarmente elevati. L’obiettivo della quota 97,6 è tutelare la salute e il benessere dei lavoratori che affrontano rischi e difficoltà superiori rispetto ad altre categorie. In questo modo, la pensione anticipata diventa un riconoscimento per il loro impegno e per l’usura fisica derivante dal lavoro svolto.

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