Bonus Natale è il contributo da 100 euro è voluto dal governo per i dipendenti (statali e privati) con un reddito fino a 28 mila euro. Tutto quello che c’è da sapere.
L’importo
I 100 euro verranno inseriti direttamente nella busta paga che contiene la mensilità aggiuntiva prevista per il Natale e andrà a incrementare il netto del cedolino. Il legislatore ha previsto la piena esenzione sia dai contributi che dalle imposte. Non produce effetti su nessun altro istituto economico che spetta al lavoratore.
Chi ne beneficia
Beneficeranno del contributo i lavoratori dipendenti, sia del settore privato che pubblico. Basta aver percepito reddito di lavoro dipendente nel 2024, con qualsiasi tipologia contrattuale: sono inclusi anche gli assunti a tempo determinato e i part-time. Non viene fatta alcuna specifica sulla qualifica, il ruolo e il domicilio. Basta quindi avere un lavoro subordinato.
Procedura
Sarà il datore di lavoro che dovrà stampare e consegnare ai dipendenti il modello con cui dichiarare il possesso dei requisiti. Direttamente lui o tramite un consulente, deve redarre il Lui (libro unico lavoro) attraverso l’utilizzo di un software. I lavoratori devono presentare una richiesta o dichiarazione al sostituto di imposta. Si deve indicare il codice fiscale del coniuge e dei figli. Per chi lavora nel settore pubblico, attraverso “NoiPa” è possibile utilizzare un servizio informatico di inoltro delle domande.
Entro quando
Come termine per presentare la domanda sono state fissate le ore 12 di oggi, 22 novembre. I dipendenti di aziende sanitarie o ospedaliere hanno come scadenza il 27 novembre, o le specifiche indicazioni delle singole aziende sanitarie. Nel privato, infine, non esiste una scadenza: ogni azienda potrà sceglierla considerando anche i tempi necessari alla preparazione delle tredicesime.
Tetto al reddito
Per beneficiare di questo bonus il reddito del 2024 (corrisposto sino al 12 gennaio 2025) non deve superare i 28 mila euro. Per il calcolo vanno considerati:
- I redditi assoggettati a cedolare secca (come gli affitti);
- I redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfettario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni;
- Le mance percepite da chi lavora nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande;
- La quota esente riconosciuta in caso di «rientro dei cervelli dall’estero».
Figlio al carico
Per beneficiare del bonus il lavoratore deve avere almeno un figlio fiscalmente a carico. Questo può anche essere nato fuori dal matrimonio, riconosciuto, adottivo, affiliato o affidato. Viene considerato fiscalmente a carico se ha redditi non superiori a 2.8540,51 euro/anno, elevati a 4 mila euro quando compie 24 anni. L’iniziale richiesta del coniuge fiscalmente a carico è sttata eliminata.
Capienza di imposta
Come ricorda Il sole 24 ore, il reddito percepito dal lavoratore deve produrre un’imposta lorda superiore alla detrazione per reddito di lavoro dipendente. Questa condizione può essere verificata solo una volta erogati tutti gli stipendi dell’anno.
Nucleo familiare
L’indennità non potrà essere sommata all’interno dello stesso nucleo familiare. Come previsto dal dl 167/2024, se il coniuge convivente è beneficiario della stessa identità, il lavoratore non potrà richiederla. Questo aspetto andrà dichiarato nell’autocertificazione. Cosa si intende per conviventi di fatto? Due maggiorenni, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile, il cui status sia regolarmente dichiarato all’anagrafe e risulti dallo stato di famiglia. Se i conviventi non sono dichiarati, il bonus potrà regolarmente essere erogato due volte.
Calcolo del periodo
L’importo viene calcolato in base alla durata del rapporto di lavoro nel 2024, con lo stesso criterio seguito per il riconoscimento delle detrazioni. Il bonus spetta per gli stessi giorni che danno diritto alla retribuzione. In caso di rapporti a tempo parziale, non va riproporzionato in funzione al ridotto orario di lavoro.
Le famiglie omogenitoriali
Per poter richiedere il Bonus Natale, i lavoratori dipendenti devono quindi soddisfare tutte e tre queste condizioni:
- Reddito annuo: avere un reddito complessivo nel 2024 non superiore a 28mila euro. Nel calcolo del reddito non rientra quello dell’abitazione principale e delle relative pertinenze;
- Requisiti familiari: avere un almeno un figlio a carico, che può essere anche adottivo, riconosciuto o affidato;
- Capienza fiscale: l’imposta lorda sul reddito da lavoro dipendente deve superare le detrazioni per lavoro dipendente, come previsto dall’art. 13, comma 1 del Tuir.
Dovrebbero essere quindi alla fine inclusi anche quei lavoratori appartenenti alle famiglie omogenitoriali e riconosciuti dallo Stato italiano come genitori con un figlio a carico, ma uniti civilmente e non sposati. Solo il genitore riconosciuto come tale dallo Stato, non l’altro.
Quando arriva il bonus
Per gli statali il bonus verrà accreditato da NoiPA con la tredicesima mensilità di dicembre e sarà proporzionato ai giorni di lavoro effettuati nel 2024, indipendentemente dal tipo di contratto (tempo determinato o indeterminato) o dall’orario di lavoro (part-time o full-time).
Qualora il bonus erogato con la tredicesima mensilità risulti non spettante o spettante in misura inferiore, il relativo importo verrà recuperato da NoiPA in sede di conguaglio fiscale a febbraio 2025. Nel caso in cui il rapporto di lavoro non sia più in essere nel mese di febbraio 2025, invece, l’indennità verrà recuperata in sede di dichiarazione di redditi relativa all’anno 2024. Per i dipendenti privati, invece, bisogna fare domanda in tempo per far predisporre al datore di lavoro la tredicesima con il bonus. Se il contributo verrà chiesto e non riconosciuto si potrà recuperare nella prossima dichiarazione dei redditi.
Il rischio restituzione
Il datore di lavoro, in sede di conguaglio fiscale, dopo aver erogato i compensi per il 2024, ha l’obbligo – spiega Il Sole 24 ore – di verificare il permanere delle condizioni e procedere al recupero di quanto erogato, se accerta il loro venir meno. Esiste quindi la possibilità di ricevere il bonus nella busta paga e pochi giorni si assista al suo recupero nello stipendio di dicembre contenente il conguaglio fiscale di fine anno. Se la situazione di non spettanza del bonus emerge dopo la scadenza dei termini per l’effettuazione del conguaglio fiscale, spetta al lavoratore restituirlo in sede di dichiarazione dei redditi.
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