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“Il capitale umano moltiplicato dall’innovazione”



Oggi al Campus WPP di Milano il Forum WPP The European House Ambrosetti. Un viaggio nelle profondità del capitale umano come propellente per lo sviluppo. Del Paese, della società e della industry. Il resoconto della giornata

Nel cuore del campus WPP dove lavorano 2.000 persone con un 50% di managerialità femminile e grande spazio ai giovani è andato in scena oggi il Forum WPP The European House Ambrosetti. Ad aprire Massimo Beduschi, Chairman di WPP che ma messo immediatamente il focus sul tema centrale dell’incontro: il valore del capitale umano. “Spesso sottovalutiamo la capacità degli italiani di lavorare e apprendere rapidamente. Qualità che ci invidiano all’estero” l’apertura ottimista della giornalista del Sole 24 Ore Maria Latella. 

Un tuffo negli Stati Uniti è arrivato con l’editorialista del Corriere della Sera Federico Rampini. “Nelle elezioni gpresidenziali abbiamo assistito una debacle dei media e dei sondaggi mentre hanno vinto i mercati che hanno capito esattamente cosa stava succedendo. E ora cosa prevedono? Fiducia. Attenzione perché la Silicon Valley, dove ho vissuto, non è solo meta dell’emigrazione italiana ma anche tedesca. Il che spiega la disparità che abbiamo in questo momento tra gli USA e l’Europa. Un altro dato? Amazon investe più nella ricerca di tutta l’Italia”. Sulla bocca di tutti, comunque, c’è ancora Elon Musk. “Quando finanziava le campagne elettorali di Hilary Clinton e Barak Obama nessuno diceva nulla. Ora è il diavolo”. 

Discorso riportato sull’Europa e sull’Italia dalla professoressa ordinaria di Economia all’Università di Bologna e alla Bocconi Laura Bottazzi. “I dati internazionali comparati mostrano un’Italia con una produttività molto bassa. Quando parliamo di innovazione e produttività dobbiamo considerare che abbiamo un basso livello di lavoratori attivi e un problema di capitale umano che mina la crescita del nostro Paese”. L’export ci riporta dritti negli USA: “Siamo molto esposti verso gli Stati Uniti così come nell’import dipendiamo molto dalla Cina. Il che ha chiaramente riflessi sul tema dei dazi andando a incidere su acciaio e alluminio quindi settore automobilistico in primis”. 

Economia che si innesta sulla demografia di cui è professore ordinario Alessandro Rosina all’Università Cattolica di Milano. “In Italia stiamo assistendo a un calo della fascia attiva lavorativa molto più marcato rispetto alla Svezia per via di differenti politiche di conciliazione e altri parametri. Se la natalità scende verso un figlio per donna si va incontro a un dimezzamento della popolazione. La compensazione dell’immigrazione ci permette di rendere questo dato meno incidente ma soprattutto è importante investire in ricerca, sviluppo e innovazione per rendere la manodopera attiva disponibile ancora più efficiente. In questo il nostro Paese non sta imboccando una strada positiva”.  

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Il contesto energetico è stato delineato da Stefano Marguccio, CEO Sustainable Energy For All: “Quanti soldi servono per affrontare il cambiamento climatico? Da 1,3 a 4,5 trilioni all’anno ma se ne erogano 7 trilioni per i combustibili fossili quindi i capitali ci sarebbero anche. I dazi di Trump colpiranno sicuramente i pannelli solari cinesi e questo rallenterà alcuni movimenti in questa direzione. Potrebbe emergere come nuovo donatore per il clima, però, l’Arabia Saudita affiancandosi a un’Europa molto impegnata e allontanandosi dagli Stati Uniti che si stanno defilando”. 

Chiusura con il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia Giorgio Metta: “Nel 2040 l’Italia non avrà le persone per fare cose con aumento dei costi della sanitá del 3% per l’invecchiamento. Cosa ci può aiutare? Massimizzare la produttività con l’innovazione e il supporto al benessere della popolazione anziana. L’Intelligenza Artificiale può essere un grosso volano economico compensando un 15% di perdita del Prodotto Interno Lordo. Può essere la soluzione per l’Italia a patto che si investa nell’innovazione e nel talento. Ci mancano studenti e molte aziende vanno digitalizzate”.

Valerio de Molli, Managing Partner e CEO di The European House Ambrosetti) ha fornito un dettagliato resoconto tra dati e statistiche sull’importanza degli investimenti in sostenibilità. Qui l’articolo approfondito.

Il tema del coordinamento delle iniziative di sostenibilità è stato aperto da Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo. “Il nostro progetto Città dell’Educazione coinvolgerà 80.000 studenti con investimento complessivo di 100 milioni di euro cercando di valorizzare i talenti e migliorando la competitività del territorio”. 

Letizia Moratti è stata una degli ospiti d’onore del Forum Ambrosetti organizzato nella sua veste di presidente della Fondazione San Patrignano e I for Impact. “Abbiamo recuperato con San Patrignano quattro secoli di carcere. Significa che ha reinserito con successo detenuti nella società civile con ottimi risultati sociali. Con I for Impact abbiamo formato in Africa migliaia di imprenditori creando una rete di 30 università in 30 Paesi del Continente Nero. Abbiamo creato le condizioni per creare degli incubatori andando anche a colmare quel gap di manodopera che sta vivendo il nostro Paese. Sono progetti che mettono insieme non profit-profit e istituzioni. Credo che questa sia la strada”. Come farla sistematicamente? “Negli anni passati i Green Bonds hanno dato impulso alla transizione energetica. Vanno creati degli analoghi Social Bonds che creino mercato”.

Exilor Luxottica ha brillato nel panel con le parole di Francesca Dell’Antoglietta (EMEA Marketing del brand). “Abbiamo un grande impegno sulla qualità dei prodotti che aiutano a vedere meglio o a vedere puntando tantissimo sulla ricerca. Oltre all’aspetto commerciale, però, coltiviamo un impegno sociale con la Fondazione One Sight che nel mondo si occupa delle persone che non hanno accesso alle cure oculistiche e all’acquisto degli occhiali. Creiamo collaborazioni con gli oculisti e li portiamo in giro per il mondo mettendo poi a disposizione i nostri ottici. Fino ad ora abbiamo elargito 900 milioni di visite fornendo occhiali a 80 milioni di persone”.

Ruolo centrale anche per ENEL come ha sottolineato Aldo Forte, Head of People and Organisation Italy: “Siamo coscienti di come i cittadini chiedano alle grandi aziende di migliorare la vita complessiva nel mondo. Abbiamo un piano di 43 miliardi di investimenti tutti in direzione del raggiungimento degli obiettivi climatici. Per i nostri dipendenti, invece, abbiamo strutturato un potente welfare aziendale. In esterna, inoltre, cerchiamo sempre di creare valore nelle realtà territoriali dove lavoriamo”.

Sostenibilità che ben si sposa anche con le bollicine di Ferrari Trento come illustrato da Camilla Lunelli: “L’attenzione per il territorio è massima andando a coinvolgere molti stakeholder nell’attività più tipicamente sociale. In primis abbiamo progetti di welfare interni con borse di studio per i figli dei collaboratori. Abbiamo anche istituito una piattaforma Goodify dove si possono investire dei buoni alle proprie ODV di riferimento. Nel contrasto alla dispersione scolastica, inoltre, abbiamo adottato l’Istituto Alberghiero di Trento cercando di fornire sbocchi lavorativi immediati. In alcune scuole abbiamo anche un progetto che lavora sul tema delle dipendenze e dell’autonomia dei ragazzi con un approccio consapevole e moderato rispetto al consumo di alcol”. 

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La tecnologia che valorizza il capitale umano 

Il dialogo tra capitale umano e tecnologia ha aperto un nuovo panel con l’introduzione di Bruno Siciliano, professore di controllo e robotica all’Università di Napoli Federico II. “I ricercatori italiani sono tra i primi in Europa ma più della metà decide di spendere le sue risorse all’estero. Le borse per i dottorati nel nostro Paese da 1.200 euro al mese sono scandalose: non siamo in grado di dare una retribuzione competitiva anche in settori da job placement al 100%. Abbiamo, però, una grossa chanche perché abbiamo un segmento di robotica ad altissimo livello tecnologico: va valorizzato maggiormente. Nel futuro dovremmo avere fiducia nelle macchina andando a guardagnare maggior tempo per esprimere al meglio l’intelligenza umana creativa”.

Il supporto nel settore software è da 40 anni il campo di Engineering rappresentato dal CEO Maximo Ibarra: “Conosciamo appena il 10% di quella che sarà la tecnologia del futuro. Siamo in una fase di limbo ma sostanzialmente siamo a un foglio bianco. Le aziende non sono interessate più di tanto alla tecnologia in sè ma alla loro applicazione verticale. In particolare si guarda all’automazione della customer care e l’inserimento nell’ambito della produzione e dei servizi. Si può gestire tutto questo solo essendo molto agili e prepararsi a considerare la tecnologia come collaboratore dell’essere umano”. 

Maria Chiara Carrozza, presidente CNR, ha affrontato il tema del bisogno di alleanza tra pubblico e privato. “Sia in Italia sia in Europa ne abbiamo bisogno per lo sviluppo e l’innovazione. Il nostro Continente sta scivolando in termini di produzione scientifica e brevetti. Non possiamo investire solo nella regolazione dimenticandoci dei talenti che lavorano all’intelligenza artificiale del futuro. Questo i ragazzi lo capiscono perfettamente”. 

L’impiantistica e le infrastrutture possono essere strada verso il futuro. Lo evidenzia Fabio Lazzerini CEO di Com.Tel. “L’Italia deve guardare la realtà e capire che se ce la fanno gli altri Paesi possiamo farlo anche noi. Tutte le svolte tecnologiche comportano dei problemi ma non possiamo averne timore.Ci vuole un po’ di fiducia. L’importante è dare connettività e rendere questa immensa mole di dati a disposizione dell’uomo per prendere decisioni”. 

Curioso l’intervento di Elisa Pagliarani che ha illustrato come il brand Poke House peschi a piene mani nella tecnologia. Qui l’approfondimento.

Il focus più approfondito sull’Intelligenza Artificiale arriva dai padroni di casa di WPP con l’intervento del Chief Artificial Intelligence del gruppo Daniel Hulme esploso in questo articolo.

Chiusura dei lavori affidata a Simona Maggini, Italy Country Manager di WPP. “Per organizzare questo evento c’è dietro un lavoro enorme. Posso dire che sia un privilegio ospitare queste riflessioni e parteciparvi. L’idea di questo forum è brillante ogni anno e si conferma un momento fondamentale. Un unicuum nel panorama delle agenzie italiane. Recentemente abbiamo acquisito un grande budget di un’azienda mobility e questo ci porta a confrontarci con la comunicazione pubblica in un modo ancora più innovativo e sfidante. Complessivamente le nostre aziende italiane possono avere delle practice guida anche per chi governa. Ci vorrebbe un aiuto e come sempre abbiamo grande speranza”.

Ci leggiamo presto!

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