Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
23 novembre 2024
Divenuta una delle principali destinazioni turistiche europee, la capitale portoghese è meta di nomadi digitali e facoltosi investitori in cerca di nuovi orizzonti. Da diversi anni i turisti si riversano a Lisbona, così come tanti nuovi residenti, conseguenza della Brexit e della pandemia. Cosmopolita e a misura d’uomo, la città può vantare prezzi interessanti, un clima piacevole, una posizione geografica privilegiata e una ricca gastronomia. La sua qualità di vita e il grande potenziale attraggono gli stranieri, creando un effervescente ecosistema culturale, artistico e della moda, dove il locale e l’artigianato si fondono con le tendenze internazionali. Inoltre, il governo ha implementato agevolazioni fiscali per frenare l’esodo dei giovani. I più critici lamentano la progressiva gentrificazione della città e non esitano a manifestare per protestare contro l’aumento degli affitti causato dal boom degli appartamenti turistici. La domanda è inevitabile: il Portogallo troverà l’equilibrio senza soffrire per il proprio successo?
L’evoluzione della città non è priva di attriti, ma è accompagnata dal desiderio di trasformare un mercato tradizionalmente associato alla produzione tessile e calzaturiera, che garantisce la produzione in loco per un’ampia gamma di aziende europee: marchi di lusso, conglomerati del fast-fashion e persino piccole etichette indipendenti. Il settore calzaturiero, concentrato principalmente in un cluster di 1.500 aziende a nord di Porto, produce 80 milioni di paia di scarpe all’anno, il 90% delle quali vengono esportate in 100 nazioni diverse, per un fatturato di 2 miliardi di euro. Ma l’industria portoghese lavora da diversi anni per migliorare il proprio posizionamento e per occuparsi del design e della creazione con i propri marchi e designer. Il Portogallo non si accontenta di essere alla moda; la crea.
Una città dinamica
“Siamo diventati un Paese molto attraente per lo stile di vita che offriamo, la qualità dei nostri prodotti e la redditività dei nostri investimenti”, assicura a FashionNetwork.com. Paulo Gonçalves, direttore marketing dell’Associazione portoghese dell’industria calzaturiera Apiccaps. Diversi settori di attività hanno conosciuto negli ultimi anni una rivalutazione economica, attirando l’interesse di celebrità, investitori o aziende d’alta gamma “La città di Lisbona è posizionata sempre meglio per attirare l’attenzione della clientela del lusso”, aggiunge.
La casa di moda francese Dior ha aperto il suo primo negozio portoghese nella capitale alla fine dello scorso anno. Situato sull’Avenida da Liberdade, che collega piazza Marqués de Pombal con piazza Rossio, questo viale alberato accoglie brand dai posizionamenti nel lusso accessibile come Massimo Dutti, Cos e Maje, oltre alle principali maison presenti in città, come Louis Vuitton, Loewe, Burberry, Michael Kors o il multimarca Fashion Clinic, appartenente al conglomerato locale Amorim Luxury, di proprietà dell’imprenditrice portoghese ed ex direttrice di Tom Ford International Paula Amorim.
Il colosso spagnolo Inditex ha inaugurato lo scorso settembre nella capitale del Portogallo una mega-boutique di 5.000 metri quadrati per la sua catena Zara, con un intero piano dedicato alla decorazione e una sala da tè che offre, tra le altre cose, i famosi “pasteis de nata” portoghesi.
L’estetica portoghese, grafica e gioiosa, si sta facendo spazio sui social network. Da diversi mesi, sulle piattaforme proliferano i video “get ready with me” di giovani ragazze portoghesi, che mescolano tessuti, colori, volumi, stampe e accessori con una personalità che rivisita il famoso stile scandinavo in chiave più estrosa e audace. Molti reel e video di TikTok mettono in risalto i marchi preferiti dalle influencer portoghesi o i negozi dove possono trovare i loro vestiti colorati.
“In pochi anni Lisbona è diventata una città alla moda e trendy. Sono sempre di più gli stranieri che vi arrivano per avviare delle attività nei settori creativi o creare contenuti”, commenta un giornalista locale habitué delle sfilate, scettico sulla costruzione di una remota “città decorata”, lontana “della realtà della maggioranza dei portoghesi”.
La 63esima settimana della moda della capitale, ModaLisboa, si è svolta lo scorso ottobre e tenta di cavalcare l’onda delle tendenze per dare energia alla scena creativa e alla moda portoghese, promuovendo una crescita rispettosa e sostenibile. “In questa edizione abbiamo raggiunto un format importante e suscitato grande interesse anche dall’estero. Siamo tornati al livello delle nostre migliori edizioni precedenti la pandemia”, commenta animatamente Ligia Conçalves, responsabile stampa internazionale della manifestazione. Ben 22 tra sfilate e presentazioni erano in calendario nell’ultima sessione di ModaLisboa, oltre a un pop-up di marchi locali e diverse mostre e tavole rotonde specializzate.
All’evento hanno partecipato numerose celebrità, influencer, giornalisti di moda e professionisti di vari settori creativi come moda, fotografia e arti visive. “ModaLisboa è uno spazio per fare conoscenze interessanti e fare networking”, dicono due imprenditori britannici che vivono a Lisbona da un anno, i quali hanno creato un nuovo spazio di coworking. Un rappresentante di modelle residenti nella capitale da più di dieci anni ha sottolineato il “buon funzionamento” delle attività per le modelle e i modelli nel mercato portoghese e il “movimento” generato dall’evento ModaLisboa, al quale hanno partecipato diversi professionisti della sua agenzia.
Per dare maggiore dinamismo all’attività e al turismo in città, ModaLisboa ha scelto un format alternativo rispetto alle edizioni precedenti, quando le sfilate si svolgevano tutte nello stesso luogo. Questa volta i visitatori sono stati invitati a spostarsi per tutta la città. L’Hotel Locke di Santa Joana, un convento del XVII secolo ristrutturato vicino a Marqués de Pombal, ha accolto i rappresentanti della stampa specializzata. Il Museu du Design, recentemente rinnovato, ha aperto le porte, dopo otto anni di chiusura, alle presentazioni di Sangue Novo, che riuniscono collezioni di talenti emergenti. Non lontano da lì, a pochi passi da Praça do Comércio, lo spazioso Patio da Galé ha visto sfilare diversi marchi, tra cui Luis Carvalho e Dino Alves, tra i più iconici del Paese.
Una nouvelle vague nel design
La sfilata di Constança Entrudo, stilista laureata alla Central Saint Martins e formatasi nelle fila di griffe come Balmain, Peter Pilotto e Marques Almeida, è stata uno dei momenti salienti della settimana. Nota per i suoi design sperimentali e la maestria nella maglieria, spesso abbinata a fibre sfilacciate, la stilista ha presentato nell’auditorium Lisa la sua ultima collezione, che comprendeva una collaborazione con il marchio di scarpe Timberland.
Il designer João Magalhães, dal canto suo, ha organizzato una performance interattiva nel proprio laboratorio, dove gli ospiti hanno potuto interagire con gli abiti, gli indossatori e le indossatrici e acquisire immediatamente gli articoli grazie al format “see now, buy now”. “La moda non dovrebbe limitarsi a fare delle cose”, dice lo stilista, critico nei confronti del proprio settore e consapevole della necessità di esplorare altri modelli. “Come artista, ho la responsabilità di trasmettere un significato più profondo attraverso il mio lavoro. Ho presentato solo quattro nuovi capi di abbigliamento. Mi rifiuto di creare grandi quantità di vestiti finché non avrò venduto tutto quello che ho già realizzato. I vestiti non sono come le uova o le verdure, non sono derrate deperibili da una stagione all’altra”, spiega.
Formatasi alla Kingston University di Londra, Juana Duarte ha continuato il suo lavoro di conservazione del patrimonio culturale portoghese attraverso il proprio marchio Béhen, un progetto incentrato sulla conservazione delle tecniche ancestrali e del know-how artigianale attraverso l’upcycling. Il marchio minimalista di streetwear Hibu, dal canto suo, ha fatto propria la controcultura messicana degli anni ’90, “Modern Cholas”, traducendola in vestiti nostalgici dai tagli unisex.
L’incontro ha avuto un particolare successo grazie alla centralizzazione delle sfilate portoghesi nella capitale, concentrando l’attenzione di stampa e buyer. Per anni ModaLisboa si è svolta contemporaneamente a Portugal Fashion a Porto, salone fondato nel 1995 dall’Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori (ANJE). L’evento, che attraversa difficoltà finanziarie da due anni, ha annunciato l’estate scorsa la cancellazione dell’edizione 2024. Interpellati da FashionNetwork.com, i rappresentanti di Portugal Fashion affermano di essere impegnati a “lavorare sul futuro del progetto”, ma che “non possono fornire dettagli” per il momento.
Le calzature portoghesi sotto i riflettori
L’iconico designer di scarpe e accessori Luis Onofre ha rinunciato alla sua tradizionale sfilata a Porto per presentare per la prima volta le creazioni del proprio brand omonimo alla Fashion Week di Lisbona, uno dei grandi successi di questa edizione. In qualità di presidente di Apiccaps, l’associazione dedicata all’internazionalizzazione e professionalizzazione dell’industria calzaturiera nazionale, Onofre ha organizzato una presentazione collettiva dal titolo “Portuguese Shoes” presso la sede dell’agenzia pubblicitaria Havas, con la partecipazione di diversi marchi, come Ambitious, Carlos Santos, Leather Goods by Becinto, Miguel Vieira, Sanjo, Penha, Valuni e Tatuaggi.
“Il cluster di Porto è il più importante della moda europea”, afferma Paulo Gonçalves. Nella regione, i settori tessile e calzaturiero danno lavoro a 300.000 persone in un raggio di 50 chilometri. “Stiamo facendo un lavoro molto interessante con designer portoghesi e internazionali. Quest’anno le scarpe portoghesi hanno sfilato alle settimane della moda di Londra, Parigi e New York”, ricorda. Il 50% dei designer di ModaLisboa ha utilizzato scarpe realizzate in Portogallo per le proprie sfilate. Per favorirne l’internazionalizzazione, l’ultima edizione dell’appuntamento ha dato ampio spazio agli invitati americani.
Che dire delle sinergie con la Fashion Week di Lisbona? Per Paulo Gonçalves è importante poter realizzare “una presentazione collettiva dell’offerta portoghese di moda: abbigliamento, scarpe e pelletteria” per consolidare la posizione del Portogallo. “Siamo presenti ovunque le persone abbiano bisogno di scarpe portoghesi. Investiamo nella responsabilità ambientale e nell’innovazione, perché non nella parte creativa? Siamo da sempre partner di ModaLisboa e Portugal Fashion. Se l’evento si svolgerà ancora, noi saremo presenti”, conclude.
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