Il ministero della Cultura ha individuato i criteri di riparto e le modalità di utilizzo delle risorse, pari a 3,3 milioni di euro, destinate al sostegno, per mezzo di appositi bandi pubblici, di attività di spettacolo dal vivo, volte a promuovere progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e tutela occupazionale, nonché a valorizzare il patrimonio culturale attraverso le arti performative nelle aree periferiche delle città metropolitane. Le risorse sono trasferite dalla Direzione generale Spettacolo all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che opererà, in linea con le finalità esposte, secondo le modalità concordate con la Direzione generale Spettacolo, tramite un apposito Accordo di collaborazione.
LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
Le risorse, individuate nell’ambito del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo (Fnsv, ex Fus), dovranno essere utilizzate per sostenere attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche delle città metropolitane sulla base di progetti selezionati tramite bando pubblico, predisposto dai Comuni capoluogo delle città metropolitane, e che i progetti selezionati non devono essere finanziati ad altro titolo dal Ministero della cultura. Le risorse sono ripartite sulla base dei criteri di seguito indicati: una quota, pari ad euro 1.652.000,00, da ripartire in egual misura tra i Comuni capoluogo delle 14 Città metropolitane, al fine di destinare a ciascuno di essi un importo minimo sufficiente ad assicurare l’effettiva efficacia dell’intervento; la quota restante, pari ad euro 1.648.000, da suddividere in proporzione alla popolazione residente nel Comune capoluogo della città metropolitana.
LE CITTÀ INTERESSATE
Ogni capoluogo di Città metropolitana riceverà una quota fissa pari a 118.000 euro a cui andrà aggiunta una quota proporzionale in base al numero di abitanti. Pertanto, a Bari (abitanti 316.212) andrà una quota proporzionale pari a 56.457,58 per un totale di 174.457,58 euro; a Bologna (abitanti 390.518) andrà una quota proporzionale pari a 69.724,43 per un totale di 187.724,43 euro; a Cagliari (abitanti 147.378) andrà una quota proporzionale pari a 26.313,38 per un totale di 144.313,38 euro; a Catania (abitanti 298.209) andrà una quota proporzionale pari a 53.243,26 per un totale di 171.243,26 euro; a Firenze (abitanti 363.837) andrà una quota proporzionale pari a 64.960,71 per un totale di 182.960,71 euro; a Genova (abitanti 561.947) andrà una quota proporzionale pari a 10.0331,96 per un totale di 218.331,96 euro; a Messina (abitanti 217.895) andrà una quota proporzionale pari a 38.903,73 per un totale di 156.903,73 euro; a Milano (abitanti 1.371.850) andrà una quota proporzionale pari a 244.934,84 per un totale di 362.934,84 euro; a Napoli (abitanti 911.697) andrà una quota proporzionale pari a 162.777,53 per un totale di 280.777,53 euro; a Palermo (abitanti 628.894) andrà una quota proporzionale pari a 112.284,91 per un totale di 230.284,91 euro; a Reggio Calabria (abitanti) andrà una quota proporzionale pari a 30.315,79 per un totale di 148.315,79 euro; a Roma (abitanti 2.754.719) andrà una quota proporzionale pari a 491.837,04 per un totale di 609.837,04 euro; a Torino (abitanti 846.926) andrà una quota proporzionale pari a 151.213,09 per un totale di 269.213,09 euro; a Venezia (abitanti 250.369) andrà una quota proporzionale pari a 44.701,75 per un totale di 162.701,75 euro.
EROGAZIONE DELLE RISORSE – Con apposito Accordo da stipularsi tra la Direzione generale Spettacolo e ciascun Comune capoluogo della città metropolitana sono fissate le modalità di erogazione delle risorse attribuite ai Comuni capoluogo delle città metropolitane. A fronte di apposita richiesta del Comune capoluogo della città metropolitana potrà essere concessa l’erogazione di un’anticipazione delle risorse nella misura massima dell’80% dell’importo assegnato. Il saldo del rimanente 20% verrà erogato a conclusione delle attività, dietro presentazione della rendicontazione finale. L’erogazione delle risorse sarà disposta dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale su indicazione della Direzione generale Spettacolo.
UTILIZZO DELLE RISORSE – Le risorse sono utilizzate dai Comuni capoluogo della città metropolitana per sostenere attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche sulla base di progetti selezionati tramite bando pubblico, predisposto da ciascun Comune. I Comuni capoluogo delle città metropolitane, ove ritenuto, potranno sottoscrivere accordi con la città metropolitana per il sostegno alle attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche. In particolare, le risorse devono essere utilizzate per interventi volti a: a) valorizzare il patrimonio culturale nelle aree periferiche mediante attività di spettacolo anche di carattere innovativo, finalizzate all’inclusione culturale e sociale, svolte nel rispetto delle tutele occupazionali e dei contratti di categoria; b) realizzare azioni di riequilibrio territoriale attraverso il rafforzamento dell’offerta culturale svolte nel rispetto delle tutele occupazionali e dei contratti di categoria; c) promuovere iniziative formative e attivazione di laboratori dedicati alle arti performative. I beneficiari devono essere individuati tra gli organismi finanziati nell’ambito del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo ovvero tra gli organismi professionali operanti nel settore dello spettacolo dal vivo da almeno tre anni, come risultanti dagli oneri versati al Fondo Pensioni lavoratori dello spettacolo. Nell’assegnazione delle risorse i Comuni capoluogo della città metropolitana tengono conto dei seguenti criteri di selezione: caratteristiche proprie del progetto con riferimento al radicamento dell’iniziativa sul territorio e alla qualità artistica del progetto da realizzare; congruità economica e coerenza delle voci di spesa e del costo complessivo del progetto rispetto alla proposta artistica; perseguimento della finalità di inclusione e coesione sociale nelle aree di intervento e rivitalizzazione sociale e culturale del contesto urbano di riferimento e impatto socio economico sul territorio del progetto; sostenibilità del progetto, ivi comprese le eventuali ricadute socio economiche sul territorio del progetto anche in termini di connessione con il patrimonio culturale; attitudine al coinvolgimento del pubblico nel territorio /accessibilità; sinergie con soggetti pubblici e privati.
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