I mercati internazionali del grano duro fino, con gli ultimi e non eccessivi aumenti peraltro accompagnati dal rialzo del dollaro Usa, vedono ora allineati i prezzi Fob canadesi del Cwad e del Northern Durum in una forchetta tra 304 e 310 euro alla tonnellata. Permane invece una condizione di quasi stabilità l’Indice dei Future sul Durum a Chicago, mentre appaiono nuovamente in calo i noli marittimi dedicati al settore.
In Italia – dove i prezzi continuano a non accodarsi ai tradizionali rincari autunnali nordamericani – sarebbe alquanto misteriosa la stabilità dei prezzi, quando non si verificano cali, che si registra sia sulle borse merci quanto sulle piazze all’origine monitorate da Ismea, considerato che gli analisti canadesi rivelano come il Belpaese sia in netto ritardo sulle importazioni sia dal Canada che da altri Paesi terzi e Ue, elementi che coincidono peraltro con una scarsa offerta di prodotto nazionale. E gli analisti fanno notare che i prezzi globali del grano duro sono diminuiti, lasciando intendere di riferirsi ai prezzi del bacino del Mediterraneo, con l’Italia in testa.
In pratica i prezzi dovrebbero continuare a salire, ma tant’è: mancando in Italia cifre ufficiali sulle giacenze dei cereali, anche l’analisi della Commissione per lo Sviluppo del grano del Saskatchewan rischia di lasciare il tempo che trova.
Intanto, anche a Bari esce di scena il grano duro canadese di prima qualità, mentre ad Altamura persiste la mancata quotazione di questo frumento. Borse merci tutte ferme sul frumento duro fino nazionale, con l’eccezione di Napoli, in crescita di 5 euro alla tonnellata ma solo sui massimi, e di Altamura, dove il frumento duro fino nazionale perde invece altri 2 euro. Infine, sulle quotazioni Ismea in netta prevalenza stabili si rileva un solo movimento, il calo di Bari.
Noli in lieve calo
L’Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri – 20 novembre 2024 – è calato per la terza sessione consecutiva, scendendo di circa lo 0,7% ad un minimo da oltre una settimana di 1.616 punti, a causa delle tariffe più basse nei segmenti di nave di minore cabotaggio. Tale valore peraltro segna una perdita su base settimanale, rispetto ai 1.630 punti del 13 novembre scorso, di 14 punti (-0,86%). L’indice mantiene comunque un vantaggio di 189 sui 1.427 punti del 6 novembre scorso (+13,24%), quando aveva iniziato a risalire guadagnando 32 punti sul 30 ottobre 2024.
Eppure, i 1.616 punti raggiunti dal Baltic Dry il 20 novembre si tengono ancora al di sotto di 60 unità dai 1.676 punti raggiunti il 16 ottobre 2024 (-3,58%). Dal 25 settembre, quando il Baltic era ancora attestato a 2.016 punti, le perdite al 20 novembre 2024 sono pari a 400 punti (-19,84%). Così l’indice – al 20 novembre 2024 – su base annuale perde il 10,02%, mentre il 13 novembre scorso perdeva l’1,93%.
In calo durante la settimana trascorsa l’Indice Panamax, che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate: ieri ha perso 33 unità calando a 1.138 punti, che su base settimanale realizza un calo di 70 unità sui 1.208 punti raggiunti il 13 novembre scorso (-5,79%), quando era cresciuto di 14 sul 6 novembre 2024.
Inoltre, con riguardo all’indice principale “Baltic Dry è sceso di 478 punti o del 22,83% dall’inizio del 2024, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity” afferma una nota di Trading Economics diramata ieri, 20 novembre 2024. E la stessa fonte sottolinea che il mercato è ora atteso scendere ancora su livelli di poco più bassi a breve per poi perdere ancora più quota a medio termine: “Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 1.340,93 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 1.165,73 tra 12 mesi”, confermando così la previsione della scorsa settimana.
Chicago, Future Durum Wheat Index -0,51%
Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 19 novembre 2024 registra una modesta flessione su base settimanale di 3,28 punti base sul 12 novembre (-0,51%) fino a 638,33 punti, poco più di 6,38 dollari Usa per bushel.
Al momento si osserva che dal 24 ottobre scorso, quando l’indice aveva raggiunto i 645,52 punti, si registrano perdite complessive per 7,19 punti (-1,11%). Anche se resta il fatto che il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 13,85 punti (+2,22%).
Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 – un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 – l’indice il 19 novembre porta il recupero a +30,76 punti (+5,06%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.
Inoltre, la quotazione del 19 novembre al cambio del 20 novembre 2024, è pari a 222,87 euro alla tonnellata, in flessione di 0,25 euro sulla quotazione del 12 novembre scorso al cambio del 13 novembre 2024 (-0,11%). Il lieve calo in euro riflette quello delle quotazioni in dollari Usa, anche se attenuate da una ulteriore rivalutazione del dollaro, se pure in un intorno di 0,95 euro per un dollaro Usa.
Prezzi Fob in Canada toccano i 310 euro
Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 18 novembre 2024, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti della regione dei grandi laghi canadesi è di 448,07 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 2,69 rispetto alla quotazione del 12 novembre scorso, quando questo prezzo aveva raggiunto i 445,38 dollari canadesi alla tonnellata. Si tratta del settimo aumento consecutivo dal 23 settembre scorso, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato a 391,29 dollari canadesi alla tonnellata: da allora il valore è cresciuto di ben 56,78 dollari (+14,51%).
Si continua a registrare il consolidarsi del notevole aumento rispetto alle quotazioni di fine agosto, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato intorno ai 390 dollari canadesi alla tonnellata, anche se la dinamica resta piuttosto lenta.
Le quotazioni del 29 luglio, quando il Cwad aveva raggiunto un prezzo Fob di 450,02 dollari canadesi, sono ormai prossime, tanto che al 18 novembre, le perdite del prezzo Fob del Cwad di prima qualità sul 29 luglio 2024 ammontano complessivamente a soli 1,95 dollari contro i ben 26,85 ancora registrati solo il 28 ottobre 2024.
La quotazione del 18 novembre, valorizzata al cambio del 20 novembre 2024, è pari a 304,32 euro alla tonnellata, in aumento di 2,92 euro su quella del 12 novembre scorso valorizzata al cambio del 13 novembre 2024, pari a 301,40 euro alla tonnellata. Questo incremento di valore riflette sia l’aumento del prezzo Fob del Cwad in dollari canadesi, sia una lieve rivalutazione della divisa nordamericana, pure rimasta intorno a 0,68 euro per un dollaro canadese tra il 13 ed il 20 novembre 2024.
Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 13 novembre 2024, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 330 dollari Usa e di 310 euro alla tonnellata, registrando così sulle quotazioni rilevate dalla Commissione il 6 novembre stabilità sui contratti denominati in dollari Usa e un aumento di un euro per i contratti in eurovaluta.
In ogni caso, dal 5 dicembre 2023 – quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari e 393 euro alla tonnellata – al 13 novembre 2024, il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 95 dollari e 83 euro alla tonnellata.
Prezzo Fob Usa supera i 304 euro
Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 15 novembre 2024, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna dicembre 2024 è di 320 dollari Usa alla tonnellata, stabile dal 1° novembre in avanti, quando si è registrata una crescita di 15 dollari sulle precedenti quotazioni rimaste stabili dal 20 settembre scorso fino al 25 ottobre 2024.
Il 20 settembre 2024 si era verificato un altro aumento di 15 dollari sulla precedente rilevazione del 13 settembre di 290 dollari, valore che si era mantenuto costante a partire dal 16 agosto 2024.
La quotazione del 15 novembre del Northern Durum, valorizzata al cambio del 20 novembre 2024, è pari a 304,23 euro alla tonnellata, in crescita di 1,55 euro sulla quotazione dell’8 novembre al cambio del 13 novembre 2024.
Stante la parità di valore in dollari Usa delle due quotazioni dell’8 e del 15 novembre 2024, l’intero incremento in eurovaluta è dovuto al maggiore apprezzamento della valuta americana intervenuto tra il 13 ed il 20 novembre 2024, seppure intorno agli 0,95 euro per un dollaro Usa.
Canada, prezzi all’ingrosso in calo
Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 18 novembre scorso sulla piazza di Rosetown – dove si trova l’ascensore di riferimento del mercato all’esportazione – il prezzo di acquisto all’ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 339,88 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di 9,19 sui 349,07 dollari canadesi raggiunti lo scorso 12 novembre 2024. Questo calo è uguale all’aumento conseguito la scorsa settimana, pertanto questo prezzo torna allo stesso valore conseguito il fino al 28 ottobre 2024.
In ogni caso, il prezzo all’ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha comunque guadagnato fino al 18 novembre scorso ben 45,56 dollari canadesi alla tonnellata (+15,48%). Tra il 6 maggio 2024, quando il prezzo all’ingrosso all’esportazione era di 413,37 dollari canadesi alla tonnellata, ed i 339,88 registrati il 18 novembre scorso, questo valore segna ora una perdita pari a 73,49 dollari canadesi (-17,78%).
Il 18 novembre scorso gli export basis, i costi di trasporto dagli elevatori ai porti dei grandi laghi, sono stati calcolati in 108,18 dollari canadesi, in ulteriore aumento di 11,87 dollari sui 96,31 dollari canadesi alla tonnellata registrati il 12 novembre 2024. Quindi, l’ulteriore aumento dei prezzi Fob di questa ultima settimana di 2,69 dollari canadesi alla tonnellata e fino a 448,07 dollari canadesi è spiegato dall’aumento degli export basis per 11,87, che ha ampiamente neutralizzato il calo del prezzo all’ingrosso pari a 9,19.
Canada, prezzi all’origine in lieve recupero
E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 18 novembre 2024 è di 322,06 dollari canadesi alla tonnellata, in lieve aumento di 0,73 dollari sui 321,33 registrati il 12 novembre scorso, un recupero che non arriva ancora ai 324,72 toccati invece il 28 ottobre scorso. Anche con questo valore del 18 novembre sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 32,98 dollari (+11,40%).
È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si interrompe la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 64,94 dollari (-16,78%).
Infine, il 18 novembre nei quatto territori della provincia del Saskatchewan il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite – a febbraio 2025 – risulta essere di 322,15 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 0,82 sui 321,33 dollari canadesi del 12 novembre 2024.
Rispetto al prezzo medio del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all’indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 18 novembre, di ripresa dei prezzi pari a 32,52 dollari (+11,23%).
Grano duro canadese, export al galoppo
Secondo il rapporto del 18 novembre 2024 della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan “Le esportazioni canadesi di grano duro nella quattordicesima settimana della campagna commerciale 2024-2025 sono state di 73mila e 100 tonnellate. Due terzi del volume sono stati spediti da Vancouver, mentre il volume rimanente è stato spedito da Thunder Bay. Le esportazioni su base annua sono ora pervenute ad un milione di tonnellate, in aumento del 43% rispetto all’anno scorso e ben maggiori della stima del Ministero dell’Agricoltura del Canada, che aveva invece previsto un aumento del 35%”.
Per la Commissione poi con riferimento a quanto accade nel bacino del Mediterraneo “i prezzi globali del grano duro sono diminuiti” ma “la domanda di esportazione dovrebbe rimanere forte”.
Secondo la medesima fonte, il grano duro canadese sta beneficiando del ritorno ai livelli di traffico “normali” del canale di Panama. “A novembre-dicembre, si prevede che tre imbarcazioni di dimensioni Panamax saranno spedite da Vancouver attraverso il Canale di Panama al porto di Bari, nell’Italia meridionale” affermano gli analisti della Commissione, che aggiungono: “C’era anche una Panamax di duro canadese destinata all’Algeria che è stata spedita da Vancouver (attraverso il canale di Panama) nella prima settimana di novembre”.
Turchia, export fermo
Secondo la Commissione i dati sul movimento delle navi suggeriscono che “la Turchia ha esportato solo 144mila e 600 tonnellate di grano duro dall’inizio di ottobre e di queste circa 118mila e 400 sono state esportate in Algeria, mentre il resto è stato spedito all’Ue (principalmente in Italia)”.
Italia, importazioni in ritardo
Secondo gli analisti della Commissione, nonostante un raccolto nazionale scarso di grano duro, le importazioni da luglio a ottobre da origini extra Ue in Italia sono in ritardo rispetto agli anni precedenti.
“Le esportazioni russe sono vietate e la Turchia non esporta quanto l’anno scorso” affermano gli analisti, secondo i quali “le importazioni da Grecia e Spagna stanno compensando parte di questi cali, ma alcuni analisti locali ritengono che l’Italia dovrà aumentare significativamente il ritmo delle importazioni nei prossimi mesi. L’Italia ha importato 27mila e 500 tonnellate di grano duro canadese tra agosto e settembre”.
In questo quadro le importazioni italiane di grano duro canadese sarebbero difficili da prevedere, ma gli analisti al momento le stanno stimando in “un milione di tonnellate per il 2024-2025”.
Borsa Merci Foggia
La Borsa Merci di Foggia ieri – 20 novembre 2024 – ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 9 ottobre scorso in avanti, quando invece si era registrato un rialzo di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 2 ottobre, quando le quotazioni avevano subìto il secondo rialzo consecutivo di 2 euro alla tonnellata. Dal 18 settembre, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 20 novembre si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 10 euro alla tonnellata.
Dal 19 giugno scorso, data di esordio delle quotazioni su valori di 337-342 euro alla tonnellata, il frumento duro nazionale a Foggia perde comunque ben 17 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 30 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio scorso, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 20 novembre 2024 perdite per 135 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Roma
Borsa Merci di Roma ieri – 20 novembre 2024 – ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 30 ottobre in avanti, quando invece si era verificato un calo di 2 euro alla tonnellata sui valori del 23 ottobre. Dal 25 settembre al 20 novembre 2024 il grano duro fino sulla piazza di Roma conferma guadagni complessivi per 2 euro alla tonnellata.
Ma tra il 3 luglio ed il 20 novembre 2024, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 13 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 282-287 euro. Mentre, sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 30 euro alla tonnellata sui minimi e di 35 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 20 novembre 2024 perdite pari a 123 euro alla tonnellata sui minimi e a 128 euro sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 19 novembre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 345 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi, stabile sui minimi ed in aumento di 5 euro alla tonnellata sui massimi sulla precedente seduta del 12 novembre scorso, quando invece si era rivelata stabilità sugli stessi valori dell’ancor precedente seduta del 5 novembre 2024.
Dal 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale, quando quotava 360-365 euro alla tonnellata, il grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli ha quindi perso 15 euro alla tonnellata sui minimi e 10 sui massimi.
Rispetto all’ultima quotazione del grano duro fino nazionale – mietitura 2023 – dell’11 giugno scorso si rilevano pertanto prezzi inferiori di 5 euro sui minimi e uguali sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell’11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 12 novembre 2024 perdite pari a 120 euro sui minimi e 125 euro sui massimi.
Borsa Merci Bari
Alla Borsa Merci di Bari il 19 novembre 2024 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa è stato fissato a 318 euro alla tonnellata sui minimi ed a 323 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 12 novembre scorso, quando invece si era verificato un calo di 2 euro alla tonnellata sui valori di 320-325 che erano rimasti stabili dal 15 ottobre al 5 novembre 2024. Al 19 di novembre pertanto l’incremento complessivo delle quotazioni è di 8 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024.
Dalla seduta di esordio del 25 giugno – con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata – al 19 novembre sono stati invece bruciati 27 euro alla tonnellata di valore. E sull’ultima quotazione della mietitura 2023 – quella del 28 maggio 2024 – quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 31 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 19 novembre 2024 perdite pari a 127 euro.
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 19 novembre non è stato quotato. L’ultima valutazione – risalente alla scorsa seduta del 12 novembre 2024 è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi, quando si era verificato un ulteriore drastico calo di ben 25 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre, quando era calato di altri 30 euro alla tonnellata. Dal 29 ottobre, quando ancora quotava 401-406 euro alla tonnellata, questo frumento aveva perso al 12 novembre 2024 55 euro alla tonnellata. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 – che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata – erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 19 novembre 2024 è stato quotato a 322 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, stabile sulla seduta del 12 novembre scorso, quando invece si era rilevato un calo di 5 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre 2024.
Associazione Granaria di Milano
L’Associazione Granaria di Milano il 19 novembre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:
- Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dall’8 ottobre scorso in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre. Tali prezzi risultano in calo di 25 euro sull’ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 19 novembre perdite pari a 95 euro alla tonnellata.
- Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dall’8 ottobre scorso in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre. Tali prezzi risultano in calo di 37 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 19 novembre 2024 pari a 105 euro alla tonnellata.
Il 19 novembre scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, valori stabili sulle precedenti sedute dall’8 ottobre in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre che chiudeva così una fase di stabilità iniziata il 27 agosto 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 80 euro alla tonnellata sui minimi e 90 euro sui massimi.
I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano – quotati il 19 novembre a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi – risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
Lo scorso venerdì 15 novembre 2024 è stato compilato l’ultimo listino a cura dall’Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024.
Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 323 euro alla tonnellata sui minimi e a 328 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta dell’8 novembre scorso, quando si era verificato un altro calo di 2 euro sull’ancor precedente seduta del 25 ottobre 2024.
Dal 13 settembre al 15 novembre 2024 le quotazioni sono complessivamente aumentate di 8 euro alla tonnellata.
Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 24 euro alla tonnellata. E si registra un deprezzamento di 27 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
Dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 15 novembre 2024 di 132 euro alla tonnellata.
Nella seduta dell’8 novembre 2024 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la terza seduta consecutiva non quotato. L’ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi e a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell’11 ottobre. Dal 20 settembre 2024, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 25 ottobre si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l’ultimo listino il 14 novembre scorso quando ha quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Nord – qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 318 euro alla tonnellata sui minimi e 323 sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 10 ottobre 2024 in avanti, quando si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 3 ottobre 2024, quando si era registrato un primo incremento di 4 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 26 settembre, che chiudeva un periodo di stabilità che aveva avuto inizio l’11 luglio 2024.
I valori confermati il 14 novembre 2024 risultano in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 7 novembre 2024 pari a 102 euro alla tonnellata.
I prezzi all’origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 20 novembre 2024
I prezzi medi all’origine del frumento duro fino nazionale, rilevati da Ismea tra l’11 ed il 18 novembre 2024 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 20 novembre 2024, presentano su base settimanale 12 piazze stabili e una in calo su 13 monitorate. Si tratta della quinta settimana consecutiva di prevalente stabilità, giunta dopo tre settimane consecutive di aumenti generalizzati.
Questa settimana l’unica piazza in perdita è Bari, dove il frumento duro fino nazionale passa di mano a 312,50 euro alla tonnellata di prezzo medio all’origine, in calo di 5 euro sulla precedente rilevazione del 4 novembre (-1,6%), quando con 317,50 euro alla tonnellata perdeva altri 2 euro sulla valutazione del 28 ottobre 2024 di 319,50 euro alla tonnellata (-0,6%).
Scarica la tabella dei prezzi all’origine del grano duro fino riportati da Ismea il 20 novembre 2024
(Fonte: Ismea)
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l’ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell’Associazione Granaria per l’Emilia Romagna è quello pubblicato il 13 novembre 2024, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi, stabili sulle precedenti rilevazioni dal 16 ottobre in avanti, quando invece si era rilevato un aumento di 5 euro alla tonnellata sul 9 ottobre 2024.
Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l’articolo del 14 novembre 2024.
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