“L’amore non uccide” è il grido che si eleva dalla città Baronissi. Una mattinata di testimonianze, riflessioni, arte e cultura per dire no alla violenza sulle donne e promuovere il rispetto e l’inclusione. La cultura motore di cambiamento e di rinascita
Grande partecipazione e intensità emotiva questa mattina nell’Aula Consiliare del Comune di Baronissi, che ha ospitato il convegno “Dalla tua parte! Contro la violenza di genere”. L’evento, organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni Felicita, Arci Salerno, SAI Baronissi, LAB147, la cooperativa Socrate e il Centro Antiviolenza Malala, ha coinvolto istituzioni, Arma dei Carabinieri, associazioni e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Margherita Hack” in un dibattito aperto per sensibilizzare la comunità e promuovere una cultura del rispetto, dell’inclusione e della denuncia.
“La violenza sulle donne non è un fatto privato, ma una ferita sociale che ci riguarda tutti. È fondamentale educare al rispetto e creare una rete di sostegno che incoraggi le vittime a chiedere aiuto. I dati dell’Osservatorio Nazionale di “Non una di meno” sui femminicidi, lesbicidi e transcidi ci dicono che, dall’inizio dell’anno, sono 104 le vittime nel solo 2024: la più giovane aveva appena 13 anni. Oggi abbiamo ascoltato storie difficili, ma anche testimonianze di rinascita: un segno che, solo insieme, possiamo fare la differenza, creando una rete di supporto e aiuto”. A dirlo è la Sindaca di Baronissi Anna Petta.
“Oggi è stata una giornata importantissima per sensibilizzare i ragazzi alla cultura del rispetto, della nonviolenza e della gentilezza. Purtroppo, i dati sulla violenza di genere contro le donne continuano a crescere, rendendo sempre più urgente responsabilizzare i giovani. Questo processo deve iniziare dalle famiglie. La violenza di genere rappresenta uno dei principali problemi sociali in Italia. Come assessorato alle politiche sociali, il nostro contributo è quello di promuovere percorsi e iniziative che supportino concretamente chi è vittima di violenza. Ci auguriamo che occasioni come questa siano solo l’inizio di un impegno collettivo e duraturo per il cambiamento”, sottolinea l’assessora alle politiche sociali Maria Chiara Barrella.
Il convegno si è sviluppato lungo due linee strategiche: in primis un focus sullo scenario della violenza sulle donne e sul femminicidio, mentre nella seconda session si è aperto all’esperienza dell’accoglienza e dei servizi del SAI Baronissi – Medihospes per donne migranti, spesso vittime di soprusi, molestie e sfruttamento. Donne ancora oggi rese schiave e sotto ricatto.
Tra i relatori esperti psicologi, che si sono confrontati con la platea di giovani, aiutandoli a riconoscere le forme di violenza, spesso subdole e a costruire un’identità libera e indipendente. Maria Chiara Barrella, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Baronissi, ha sottolineato l’importanza di educare i giovani al rispetto reciproco come strumento per prevenire la violenza; Carmine De Blasio, Direttore del Consorzio Sociale Ambito S6, ha illustrato le attività del Centro Antiviolenza Malala e le strategie di supporto per le vittime; Laura Elisabet Rutti, rappresentante del soggetto gestore della Cooperativa Socrate, che ha raccontato le sfide quotidiane nel sostegno a donne vittime di violenza; la Dott.ssa Ilaria Capuano, assistente sociale del Centro Antiviolenza Malala, e la Dott.ssa Antonia Califano, psicologa dello stesso centro, che hanno condiviso l’esperienza del centro antiviolenza; il Direttore campano Medihospes Donato Lopez e la Dott.ssa Annabella Coppola Negri, direttrice del SAI Baronissi, hano portato la voce delle giovani migranti accolte; Alessandra Galato responsabile del progetto “Fuori Tratta” dell’Arci Salerno si è soffermata sul traffico di essere umani; il Dott. Alberto Colella, Comandante dei Carabinieri di Baronissi, ha ribadito l’importanza della prevenzione e della denuncia, annunciando il lancio di incontri formativi sul cyberbullismo nelle scuole di Baronissi a partire da gennaio 2025.
Il convegno ha affrontato i molteplici volti della violenza di genere, dalla violenza psicologica e fisica a quella digitale e alla tratta di esseri umani. I relatori hanno portato esperienze sul campo, evidenziando l’importanza del ruolo delle istituzioni, dei centri antiviolenza e delle forze dell’ordine nel supporto e nella protezione delle vittime. Il Comandante dei Carabinieri di Baronissi ha rivolto un messaggio diretto ai giovani, ricordando che la prevenzione passa anche attraverso l’ascolto e la consapevolezza dei segnali di abuso.
Grande commozione ha suscitato il racconto della giovane Laurence, del Camerun, accolta presso il SAI. Una storia di chi affronta il mare scuro e il silenzio assoluto, su un barcone, alla ricerca di un futuro migliore, dopo aver attraversato tutta l’Africa, dopo un’infanzia e un’adolescenza tra soprusi e maltrattamenti, in cui vige solo la legge della sopravvivenza: “Se cadi e non ti rialzi, non ce la farai”.
Particolare emozione ha suscitato il monologo “Vita da Donna”, presentato dall’associazione Felicita e interpretato da Giovanna Avallone e Chan Neasa che hanno dato voce a testimonianze di amore tossico, dolore e rinascita.
A impreziosire l’evento, due mostre fotografiche inaugurate presso il Comune e visitabili fino al 29 novembre. La prima, “Ferità”, curata da Valentina Gaudiosi e promossa da Arci Salerno, racconta in bianco e nero il dolore e la forza delle donne vittime di violenza. La seconda, realizzata da SAI Baronissi e LAB147, propone scatti toccanti che narrano le sfide e i sogni di chi, provenendo da contesti di migrazione e vulnerabilità, cerca un futuro di riscatto e integrazione.
La scuola ha avuto un ruolo centrale nella giornata, partecipando attivamente con riflessioni e un video dal messaggio potente: “L’amore non ferisce.” I giovani sono stati incoraggiati a riconoscere i segnali di controllo ossessivo social e gli abusi nelle relazioni, spesso invisibili o sottovalutati.
“Da gennaio 2025, i Carabinieri di Baronissi terranno incontri nelle scuole per sensibilizzare sui temi del cyberbullismo e della violenza digitale. Desideriamo aiutare i nostri ragazzi nel processo di costruzione della propria personalità, instaurando legami sani – insistono il Sindaco Anna Petta e l’assessore Barrella – Le mostre fotografiche resteranno aperte al pubblico fino al 29 novembre presso il Comune di Baronissi, continuando a tenere alta l’attenzione su un tema che non può e non deve essere dimenticato. Solo unendo le forze possiamo spezzare il silenzio, abbattere i pregiudizi e le barriere culturali, ma soprattutto costruire una società in cui ogni donna possa sentirsi protetta e libera” – concludono -.
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